La Corte d’Appello di Messina ha rideterminato la pena nei confronti del cinquantaduenne orlandino, accusato di detenzione di materiale pedopornografico.[sam_pro id=”1_1″ codes=”true”]
L’uomo, in primo grado, era stato condannato, dal giudice del tribunale di Patti, a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Adesso, in appello con la difesa degli avvocati Antonella Sicilia e Lucio Fonti Castelbonesi, la condanna, pena sospesa, è stata ridotta a 2 anni. Pertanto l’operaio, che stava scontando la condanna con la misura degli arresti domiciliari lavorativi, è tornato in libertà.
Il cinquantaduenne è inoltre imputato con le accuse di molestie sessuali ed interferenze illecite nella vita privata delle persone, innanzi al tribunale di Patti. La scorsa primavera fu arrestato dai carabinieri della Stazione di Capo d’Orlando, per avere ripreso, con una microtelecamera, le parti intime di alcune donne che indossavano la gonna , sedute all’interno della chiesa Cristo Re.
Nella vicenda sembrerebbe coinvolte come parti offese almeno quattro donne: una dottoressa, la titolare di una attività per bambini, una studentessa ed una professionista originaria di un comune della provincia di Catania.