Un pericolo al quale, oramai, dopo troppo tempo, tutti si sono abituati ed a cui nessuno sembra fare più caso. Una “bomba” che potrebbe esplodere in qualsiasi momento seminando distruzione e provocando danni irreversibili a persone e cose. Parliamo dell’enorme edificio di 5 piani tra la centralissima via Roma e la via Serrone, nel comune di Pettineo, in evidente stato di precarietà e stabilità.
Una costruzione risalente agli inizi degli anni 80 che, con il passare del tempo, ha fatto registrare cedimenti strutturali fino ad arrivare a un’evidente inclinazione, di parecchi centimetri, costringendo gli occupanti a lasciare l’abitazione ed il Comune ad ordinane la demolizione, con provvedimento emesso dal sindaco protempore nel 2013, per garantire l’incolumità pubblica. Ordine di demolizione che il proprietario ha sempre disatteso giustificando l’inottemperanza, secondo quanto ci hanno raccontato, esibendo tanto di documentazione dalla quale si evince che la costruzione è stata edificata con tutte le autorizzazioni necessarie dell’epoca.
Dai rilievi tecnici eseguiti dagli esperti comunali e dai riscontri in mano ai tecnici della Protezione Civile, l’instabilità dell’edificio sarebbe stata determinata dalla fabbricazione dell’immobile su una superficie, parecchi anni prima, destinata a ricevere materiale e terra da riporto. La struttura oggi si regge (non sappiamo ancora per quanto) sostenuta dalle due pareti laterali costruite in cemento armato. La vicenda finisce presto in tribunale. I magistrati di Patti esaminano la questione e si pronunciano con un decreto penale di condanna, per la mancata ottemperanza dell’ordinanza, a carico dei proprietari che si appellano. Il Comune si costituisce parte civile, ma il pericolo per i pettinesi rimane.
Pericolo di crollo che incombe sui cittadini che passano in prossimità dell’edificio, sulle abitazioni adiacenti che potrebbero essere seriamente danneggiate. Le finanze del Comune non sono in grado di sostenere la spesa per la demolizione e gli amministratori, con le spalle al muro, sperano che l’edificio “mostro” resista almeno fino all’inizio dei lavori per il consolidamento della piazzetta adiacente, nell’ambito di un finanziamento, per l’importo di 1 milione 790 mila euro, ottenuto dal Comune di Pettineo, dentro cui è già stata inserita la demolizione del fabbricato. In caso contrario, nel caso in cui dovremmo documentare qualche disgrazia, come succede spesso, parleremo e scriveremo di “tragedia annunciata” in cui tutti erano a conoscenza della pericolosità di un potenziale crollo, riportando, tanto per puntare il dito contro qualcuno, i nomi e i cognomi degli iscritti nel registro degli indagati dalla Procura, sottolineando l’assurdo aspetto che l’avvio del procedimento penale, disposto dai giudici, è un atto dovuto.