Pettineo, lavori al campo sportivo: Tar annulla atti del Comune

di Redazione
15/06/2021

Il provvedimento con il quale il Comune di Pettineo ha azzerato la determina a contrarre e tutti gli atti successivi relativi ai lavori di adeguamento e ampliamento del locale campo sportivo è stato annullato. Lo ha deciso il TAR di Catania che ha accolto il ricorso di un’impresa, rappresentata dall’avvocato Gianluca Nigrelli. L’intervento era stato finanziato dal fondo istituito dal Governo “Sport e Periferie”.

Il 12 marzo scorso la determina dell’amministrazione Ruffino ha azzerato tutti gli atti della gara d’appalto. Risultò prima classificata un’altra impresa, ma non fu adottato il successivo provvedimento di aggiudicazione. Nelle more della definizione della procedura, la Corte Costituzionale, con la sentenza 16/2021, dichiarò l’illegittimità costituzionale dell’articolo di legge sulla determinazione della soglia di anomalia. A quel punto la Regione dispose che nelle procedure di gara in cui fosse già intervenuta la proposta di aggiudicazione, questa si sarebbe dovuta revocare, formulando conseguentemente una nuova proposta di aggiudicazione. Per questo proprio l’impresa ricorrente sarebbe risultata aggiudicataria, ma il Comune invece preferì annullare la gara, procedendo all’indizione di una nuovo appalto. Per il Tar, il Comune montano dei Nebrodi, così come indicato dalla Regione, avrebbe dovuto individuare nuovamente la soglia di anomalia in applicazione della normativa nazionale. Non c’era motivo di azzerare tutto. Ecco perché è stato accolto il ricorso e sono stati annullati tutti i provvedimenti con cui l’Ente aveva azzerato la gara. Il Comune è stato condannato anche a pagare le spese di giudizio.

“Alla luce della confusione venutasi a creare dopo la dichiarazione di incostituzionalità della Legge Regionale sugli appalti – commenta a Nebrodi News il sindaco Domenico Ruffino (nella foto) – il rischio che qualsiasi decisione che veniva assunta, fosse poi impugnata di fronte ai giudici amministrativi, era elevato, tant’è che altre P.A. che hanno adottato scelte diverse dalle nostre si sono poi trovati nelle stesse condizioni. Non avendo alcun interesse se non quello che si eseguino i lavori, prendiamo atto della sentenza del Tribunale e nell’immediato prenderemo contatti con l’UREGA per stabilire i prossimi passaggi amministrativi da compiere. La vera considerazione che può essere fatta è quella che il sistema degli appalti pubblici è fin troppo farraginoso già di suo, speriamo che la Regione Sicilia non invochi più competenza sulla materia perchè adesso i Comuni siciliani hanno bisogno di poter contare su una certezza, ossia che la Legge da seguire è solo una, la stessa che si applica già nel resto d’Italia”.

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