Pnrr e potenziamento dell’ospedale di Mistretta, intervista ad Elvira Amata

Un ambizioso progetto redatto dall’assessore alla Salute Ruggero Razza, e presentato qualche mese fa in commissione all’Ars, prevede in Sicilia la realizzazione di 146 case di comunità e 39 ospedali di comunità, per lo più ristrutturando vecchie guardie mediche ed immobili inutilizzati.

In ballo ci sono circa 800 milioni di euro che arriveranno tramite il Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il progetto, la cui scadenza per la presentazione è fissata per domani, lunedì 28 febbraio, è già nelle mani del Governo nazionale.

Per il territorio messinese sono previsti complessivamente oggi 6 ospedali di comunità con 20 posti-letto, 18 case di comunità e 6 centri operativi territoriali. In particolare, gli ospedali di comunità saranno realizzati a Messina, Milazzo, Taormina, Barcellona, Sant’Agata di Militello e Patti. Gli ospedali di comunità  serviranno come rete di collegamento e andranno ad integrare il lavoro degli altri nosocomi.

Le case di comunità saranno così distribuite: 2 a Messina; poi, Taormina, Barcellona, Milazzo, Lipari, Santa Domenica Vittoria, Roccalumera, Valdina, Novara di Sicilia, Patti, San Piero Patti, Sant’Agata di Militello, Castell’Umberto, Capo d’Orlando, Santo Stefano di Camastra e Mistretta.

Proprio sull’ospedale di Mistretta abbiamo voluto approfondire la questione intervistando la capogruppo di Fratelli d’Italia all’ARS, Elvira Amata, colei che, più di ogni altro, si è spesa fattivamente per il potenziamento dell’ospedale amastratino.

Onorevole Amata, lei è componente della Commissione Salute all’Ars, si parla tanto di Pnrr e soldi per una sanità da potenziare anche nel Messinese, mentre si rincorrono le voci su un drastico ridimensionamento dell’ospedale SS. Salvatore di Mistretta, qualcuno parla anche di chiusura.

“Intanto, parto dal presupposto che l’ospedale rappresenta un patrimonio imprescindibile per la comunità di Mistretta e nebroidea in generale. Mi sento di escludere queste voci sia sulla chiusura che sul ridimensionamento del presidio ospedaliero. A nessuno vengano in testa strane idee perché Fratelli d’Italia si batte e si batterà semmai per il potenziamento del SS. Salvatore. I cittadini hanno diritto alla salute anche con i presidi ospedalieri di prossimità come quello di Mistretta. Inoltre, non è in programma alcuna riconversione verso la casa di comunità. Che è un’altra cosa. Posso assicurarvi che lavoro anche nell’esclusivo interesse dei bisogni della comunità nebroidea”.

Le case di comunità sono previste nell’ambito della riorganizzazione della sanità siciliana, nuove strutture socio-sanitarie previste dalla legge di  potenziamento per la presa in carico di pazienti affetti da patologie croniche.

“Sono strutture con una “presenza medica” 24 ore al giorno sette giorni su sette, infermieri – 12 ore al giorno per 7 giorni – specialisti come lo psicologo, il logopedista, il fisioterapista, il dietista, il tecnico della riabilitazione e l’assistente sociale, ma quando necessario anche il cardiologo, lo pneumologo o il diabetologo. Ci sarà anche un punto per i prelievi e per gli screening oltre che per le vaccinazioni. Qui si potranno infine trovare anche i servizi classici di prenotazione di visite e ricoveri, tramite Cup, e si potrà far attivare l’assistenza direttamente a casa oppure i nuovi servizi di telemedicina oltre che i servizi per la salute mentale, le dipendenze o l’assistenza sociale. Tutto questo ci aiuterà a permettere un salto di qualità nell’assistenza sanitaria di prossimità”.

Lei ha sostenuto e continua a sostenere la convenzione tra Asp Messina, ospedale di Mistretta e Fondazione Giglio, a che punto siamo con l’intesa?

“E‘ una convenzione che ho fortemente voluto e sostenuto a dispetto di chi pensa di poter utilizzare cavilli per bloccare un processo virtuoso il cui unico obiettivo è quello di fare in modo che i cittadini dei Nebrodi non debbano spostarsi, come in tanti fanno a Cefalù. Gli specialisti di urologia e di oculistica dell’ospedale Giglio sono a lavoro al San Salvatore. Abbiamo permesso la riattivazione delle sale operatorie tornate a funzionare dopo anni di inutilizzo, come Fratelli d’Italia abbiamo promosso e sostenuto l’accordo e Mistretta è  diventata un laboratorio di sperimentazione gestionale, dopo anni di inutili chiacchiere e di scarsi servizi resi ai cittadini-utenti che hanno il diritto ad avere a disposizione lo stesso livello di sanità offerta agli altri siciliani. E’ stato  raggiunto un risultato con pochi sanitari che vanno dai pazienti e non centinaia di pazienti che vanno da pochi sanitari. Indietro non si torna, anzi, guardiamo ad estendere le specialità.”

Le convenzioni tra aziende ospedaliere ed ospedali periferici stanno prendendo piede.

“Assolutamente sì. E’ di questi giorni la notizia di una convenzione tra Asp Agrigento, per l’ospedale di Licata, e il Policlinico “Martino” di Messina per il trattamento dei tumori peritoneali. E’ un modello da esportare anche in altri ospedali della provincia e in generale della nostra Isola, come stiamo vedendo. Abbiamo medici chirurghi e specialisti di varie branche della medicina negli ospedali pubblici siciliani di alto livello, di grandi competenze che possono dare un contributo fondamentale di buona sanità nelle realtà più piccole, in presidi ospedalieri fuori dalle città capoluogo. Il compito della politica è aiutare tutti i cittadini a risolvere i loro problemi e quando parliamo di pazienti il tema è delicato, perché bisogna venire incontro alle esigenze di chi soffre, di chi ha difficoltà a spostarsi per centinaia di chilometri quando ha il diritto di ricevere le cure nei pressi della propria residenza”.

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Pubblicato da
Giuseppe Salerno