Immaginate di perdervi con il camper, intorno a mezzogiorno, in una giornata di metà agosto, in una campagna sconosciuta dove rimanete insabbiati, bloccati e isolati sull’orlo di un precipizio con le persone a voi più care, per diverse ore, con la colonnina di mercurio che segna 40 gradi.
E’ quello che è successo ad una famiglia di turisti mantovani, formata da papà, mamma e due bambine che oggi, intorno alle 12:30, in contrada Belvedere, nel territorio di Motta D’Affermo, proprio sotto la Piramide che coincide con il 38° parallelo, imboccano la strada sbagliata, ai margini della quale si presenta uno strapiombo, sprofondando nel terreno lavorato di un uliveto a bordo del grosso mezzo.
A nulla sono valsi i tentativi del camperista mantovano per cercare di divincolare il mezzo che, dopo qualche ora decide di chiedere aiuto alla centrale operativa dei vigili del fuoco i quali allertano immediatamente il Distaccamento di Mistretta avviando, di fatto, le operazioni di salvataggio. Osservando la scena, gli uomini in forza al Distaccamento amastratino, fanno presto a capire che riportare il mezzo sulla strada non sarebbe stata un’impresa facile, poiché le operazioni di manovra avrebbero potuto rivelarsi troppo pericolose, considerata l’esigua distanza del mezzo dal burrone.
Sul posto i carabinieri della locale stazione agli ordini del maresciallo Francesco Perri. Giunti sul posto gli uomini dell’Arma, dopo essersi accertati delle condizioni di salute degli sfortunati viaggiatori, si mettono in contatto con un hotel della zona dove faranno accompagnare la giovane mamma e le due bambine, provate sia fisicamente che mentalmente, e contattano la ditta Bruno di Pettineo alla quale chiedono aiuto per liberare il mezzo. Il titolare dell’impresa si mostra subito disponibile e invia sul posto un piccolo escavatore grazie all’intervento del quale viene liberato il camper e rimesso sulla stradina di campagna.
Ma la stradina e troppo stretta e ripida e l’eccessiva pendenza non consente al camper, con la propria forza motrice, di risalire. Forzare è troppo pericoloso: la perdita di aderenza del veicolo avrebbe potuto far scivolare il camper nello strapiombo che si affaccia sulla strada statale 113. Il camperista spaventato dal contesto – ci raccontano testimoni – non vuole risalire sul proprio mezzo. Dall’alto della posizione di guida si scorge chiaramente il precipizio dove il camper andrebbe a finire in caso manovra sbagliata. E ciò non aiuta.
I carabinieri chiedono l’ausilio di una grossa pala meccanica, con la quale poter trainare il camper, ad un’altra impresa: la Mammana Costruzioni di Castel di Lucio. Dopo qualche ora sul posto giunge l’enorme mezzo da cantiere al quale con dei cavi d’acciaio viene assicurato il camper che, con il maresciallo dei carabinieri della Stazione di Motta alla guida dello stesso – racconta chi ha assistito alla scena – viene trainato fino alla provinciale dove il turista mantovano, ancora spaventato, si rimette alla guida per raggiungere il resto della propria famiglia ospitata, confortata, rinfrancata dal personale del Tus’Hotel, a Castel di Tusa. Le operazioni, che hanno impegnato mezzi e uomini, in un pomeriggio di caldo infernale, si sono concluse alle ore 19:00.