Porto di Sant’Agata di Militello: i lavori ripartono o no?

La Regione Siciliana, lo scorso 20 aprile,​ ha stilato un piano che ha permesso la riapertura dei cantieri che riguardano le opere portuali della nostra Isola e, tra queste, c’era anche il porto di Sant’Agata Militello. Al momento però il cantiere è chiuso.

Per questo motivo il consigliere del Pd Giuseppe Puleo, con un’interrogazione al sindaco Bruno Mancuso, ha chiesto delucidazioni in merito ai lavori. Il porto di Sant’Agata di Militello, tra le opere pubbliche più importanti dell’area Nebrodi, sconta, come già accennato, ritardi. La consegna è stata già una volta posticipata. L’opera avrebbe dovuto essere completata il 7 novembre 2019. Ma non se n’è fatto nulla. Rinvio di poco più di un anno.

“C’è un notevole ritardo rispetto al cronoprogamma – scrive Puleo -. L’ultima scadenza è prevista il 31 dicembre di quest’anno. Se l’opera non verrà completata dovrebbe scattare la revoca del finanziamento. Ma sembra che nemmeno questo preoccupi chi di dovere”.

“Il sottoscritto, nella qualità di Consigliere Comunale del Comune di Sant’Agata di Militello, ed esclusivamente per lo svolgimento delle funzioni connesse all’espletamento del mandato amministrativo

Che l’assessorato Regionale alle Infrastrutture di concerto con L’Anas e Cas, giorno 20 aprile, hanno sbloccato i cantieri che riguardano le opere portuali, in particolare quelli di Castellammare del Golfo, Sciacca e Sant’Agata Militello.

Che alla data odierna i lavori del costruendo porto sono fermi, senza conoscere le cause ostative.

Che la scadenza per l’ultimazione dei lavori di completamento del porto era stata prevista al momento della consegna dei lavori, da parte dell’amministrazione Sottile, per il 7 novembre 2019 come da contratto stipulato nel 2018.

Che a causa di ritardi accumulati, in buona parte per provvedimenti e scelte scellerate dell’Amministrazione Mancuso, tra cui l’interdizione della circolazione dei Camion per parte della giornata e l’avvio di un procedimento di variante sostanziale, priva di alcun collegamento con la realtà, illustrata in poma magna dal Sindaco Mancuso e oggetto di delibera di atto di indirizzo della Giunta, in data 15/05/2019, l’Opera più importante dei Nebrodi risulta a rischio di perdita del finanziamento;

Che, incredibilmente, per quanto i lavori ancora non siano stati ripresi, si continua ad assistere ad un silenzio assordante, in una comunità che non riesce a destarsi dal timore reverenziale o qualcosa altro di ancor peggio, quando appena nel corso della precedente amministrazione di fronte a qualsiasi piccolo problema si assisteva alla levata di scudi della stampa, dei sindacati, delle forze politiche e dei singoli cittadini, che si lamentavano ed imprecavano contro il Sindaco Sottile e la sua amministrazione;

Considerato

Che il rischio tangibile di perdita del finanziamento, per il caso del mancato rispetto del cronoprogramma e del termine ultimo del 31.12.2020 per l’impiego delle risorse comunitarie, dovrebbe indurre l’amministrazione a vigilare sull’opera ed attivarsi per quanto di competenza;

Che la superficialità delle prime due giunte Mancuso nella gestione del finanziamento del porto è stata più volte dal sottoscritto evidenziata, in tutte le sedi, con omissioni e scelte scellerate che hanno già messo a rischio la realizzazione dell’opera più importante e strategica del territorio dei Nebrodi, tanto che risulta pendente un procedimento penale (Camelot 2) e un contenzioso civile in grado d’appello in cui è stato dichiarato nullo dal Tribunale di Palermo il contratto d’appalto per nullità della cessione del ramo d’azienda approvata dalla seconda giunta Mancuso, in buona parte coincidente con l’attuale amministrazione;

Tutto ciò premesso e considerato Si Interroga il Sindaco per sapere:

1) Per quali motivi i lavori del porto sono fermi,
2) Se ha verificato eventuali responsabilità per i danni che ne derivano ed i ritardi accumulati.
3) Quali atti concreti sono stati posti in essere per sollecitare la ditta all’inizio dei lavori.
4) Se ritiene urgente e opportuno contestare i ritardi e individuare eventuali responsabilità, anche perché, secondo la Corte dei Conti, il ritardo nella realizzazione delle opere finanziate determina una ipotesi di danno erariale per mancato impiego di risorse.
5) Lo stato dell’opera, i tempi per il completamento dei lavori e notizie sulle interlocuzioni con la Commissione di Collaudo e l’Assessorato regionale alle Infrastrutture, di cui si chiede venga rilasciata una relazione informativa sulla corrispondenza dal maggio 2009 ad oggi”.

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Redazione