Nell’udienza preliminare del Processo Alastra, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Annalisa Tesoriere, si è pronunciata in merito all’ammissibilità delle 19 domande di costituzione di parte civile accogliendole tutte. O quasi. Respinta la richiesta di costituzione parte civile ad ACIS, di Sant’Agata di Militello, nei confronti di alcuni imputati. ACIS opera nel territorio nebroideo – motiva il GUP – mentre i fatti delittuosi sono stati commessi nel territorio madonita. A Finale di Pollina per l’esattezza
Il processo è scaturito dall’inchiesta denominata “Alastra”, sviluppata e portata a termine dai Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo e le cui indagini sono state seguite dal pool di magistrati coordinati dal Procuratore aggiunto Salvatore De Luca.
Le indagini hanno appurato il coinvolgimento di alcuni esponenti della famiglia mafiosa di San Mauro Castelverde, la famiglia Farinella, considerati dagli inquirenti i cervelli della mafia in Sicilia, oggi, insieme ad altri soggetti, ritenuti a vario titolo, nell’ambito dell’inchiesta Alastra, responsabili di associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di beni, corruzione, atti persecutori, furto aggravato e danneggiamento.
Ammesse le istanze al rito abbreviato presentate dai legali di: Domenico Farinella, Giuseppe Farinella, Antonio Alberti, Rosolino Anzalone, Vincenzo Cintura, Arianna Forestieri, Francesca Pullarà, Francesco Rizzuto, Giuseppe Scialabba, Gioacchino Spinnato e Mario Venturella. In discussione nell’udienza fissata per il prossimo 13 luglio al Tribunale di Palermo.
La prima udienza, i cui reati verranno giudicati con rito ordinario, che interessa Giuseppe Antonino Dimaggio – accusato di aver minacciato, in concorso con Spinnato e Scialabba, Nunzio Giambelluca – e Giuseppe Rubino – l’ispettore della polizia penitenziaria accusato di corruzione perché, secondo i Pubblici Ministeri, in cambio dei suoi “servigi” avrebbe ottenuto un orologio da Domenico Farinella – è stata fissata per il prossimo 10 settembre presso il Tribunale di Termini Imerese.
“Apprendiamo con soddisfazione dell’accoglimento delle costituzioni di parte civile di Rete per la Legalità Sicilia e dell’Acis di Sant’Agata di Militello, nel processo Alastra” – afferma il vice presidente nazionale di Sos Impresa – Rete per la legalità Pippo Scandurra –. Il sacrificio coraggioso della denuncia fatto dagli imprenditori è determinante per scardinare definitivamente il sistema imposto sui territori dalla criminalità organizzata – continua Scandurra – per questo continueremo ad essere costantemente al fianco di tutte le vittime del racket delle estorsioni e dell’usura”.