Prosciuttificio di Galati, a rischio trasferimento in un altro comune

Preoccupano, e non poco, le sorti del prosciuttificio di Galati Mamertino sul quale ha creduto il Dipartimento Agricoltura dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea che ha inteso, con un avviso pubblico, affidare il Centro Pilota, presente nel paese della Valle del Fitalia, destinato ad attività di trasformazione delle carni del suino nero dei Nebrodi, nonché ai fini di ricerca, sperimentazione, divulgazione e valorizzazione.

L’allarme, lanciato da un gruppo di cittadini galatesi, preoccupati del fatto che il Centro da troppo tempo sia rimasto abbandonato a se stesso, comincia a farsi serio anche per le indiscrezioni che circolano circa l’interesse di qualcuno che, visto che tutto pare essere fermo a Galati, sta cercando di spingere politicamente per delocalizzarlo, lavorando nel tentativo di far spostare il Centro di trasformazione delle carni del suino nero in un’altra cittadina nebroidea, dove sembrerebbe ci siano delle aziende specializzate disposte a mettere subito in moto il prosciuttificio nel quale l’Amministrazione regionale ha voluto investire a Galati per favorire una migliore remunerazione del prodotto destinato alla trasformazione ed accrescere nella coscienza delle nuove generazioni il processo di autoidentificazione con i prodotti di eccellenza siciliani.

Il Dipartimento Agricoltura dell’Assessorato Regionale che qualche tempo a dietro ha rescisso il contratto con  i precedenti gestori, per inadempienze e gestione poco trasparente, indicendo, nel giugno del 2019, una nuova gara per l’affidamento ad una società del settore. La cosa lasciava ben sperare sull’avvio del Centro, ma oggi tutto sembra essersi arenato e non si comprendono i motivi del mancato avvio e dunque del mancato rilancio del sito. Sito che, sia la passata Amministrazione Comunale  che quella attuale guidata dal sindaco Baglio, hanno messo a disposizione a titolo gratuito, proprio perché  hanno sempre guardato al bene comune e all’interesse collettivo, per dare un’opportunità di sviluppo al territorio e soprattutto ai produttori e allevatori dei Nebrodi.

Parliamo di un centro che si estende su una superficie di circa mq 800 ed è composto dai seguenti vani: ricevimento mezzene, pesa, ufficio veterinario, n° 2 celle materia prima, locale lavorazione trito-insacco, cella sugna, cella ossa, cella budella, lavaggio budella, cella salagione coppe, lavaggio attrezzature, deposito attrezzature, cella 0°C, magazzino, cella asciugatura salami, cella sale prosciutti, stagionatura statica salumi, cella pre-riposo prosciutti (2 settimane), pre-stagionatura prosciutti, cella pre-riposo prosciutti (6 settimane), locale stagionatura naturale, asciugamento prosciutti, zona sugnatura, deposito sugna, 2 celle stagionatura prosciutti (32 settimane), locale confezionamento, cella sottovuoto, locale deposito imballaggi, locale spedizione, ufficio, locale caldaia.

Quello che temono, o meglio, percepiscono diversi cittadini galatesi ai quali sta a cuore il prosciuttificio e secondo i quali lo stesso potrebbe costituire un prezioso elemento per l’occupazione e, di conseguenza, di sviluppo territoriale, è una sorta di resistenza e un tentativo per rientrare in gioco da parte degli stessi soggetti che in passato hanno contribuito al fallimento del progetto originario. La stessa resistenza che, secondo loro, avrebbe paralizzato ogni cosa. La supervisione spetta esclusivamente al Dipartimento Regionale all’Agricoltura, ma gli stimoli e l’interesse per la salvaguardia e la difesa del Centro Pilota destinato ad attività di trasformazione delle carni del suino nero dei Nebrodi di Galati, spetta alla politica locale che dovrebbe dedicare tanta attenzione alla questione, respingendo eventuali ingerenze – che spesso arrivano in questi casi – di società e produttori del settore che hanno il solo interesse di fare business e speculazioni di sorta.

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Pubblicato da
Giuseppe Salerno