Querele temerarie, l’UE corre in soccorso dei “giornalisti seri”
Uno degli strumenti più utilizzati da chi vuole mettere il bavaglio al giornalista “scomodo” sono le querele temerarie. Le querele infondate insomma, quelle che al vaglio dei giudici, alla fine, risultano assolutamente immotivate. Sporte senza un ragionevole motivo, se non quello di tappare la bocca al giornalista, inducendo i suoi colleghi ad evitare i temi che potrebbero procurare anche a loro grane giudiziarie e richieste di risarcimento.
Non tutti quelli che hanno un tesserino e un’iscrizione all’ordine dei giornalisti sono interessati dal fenomeno. Parliamo di quei cronisti liberi, indipendenti non soggetti all’influenza di politici, di fonti esterne come le grandi imprese o di individui influenti. Coloro i quali nel ricercare le notizie, approfondiscono, raccolgono informazioni, conducono ricerche rischiose e raccolgono elementi attraverso interviste, ma anche investigazione ed osservazione, assumendosi pesanti responsabilità.
Una categoria rara, che non ha nulla a che vedere con i “colleghi”, quelli, per intenderci, che per sbarcare il lunario sono costretti – come spesso abbiamo affermato – a “prostituirsi” con editori, direttori, politici e Amministratori locali. Questi vivono tranquilli, senza conflitti con la propria coscienza, girano le spalle a fatti incresciosi che potrebbero causare loro fastidi e passano il loro tempo aspettando comunicati stampa, notizie pubblicate da altri o le “verità” di comodo ad uso di poteri forti e dei politici.
A tutela della prima categoria di giornalisti, quelli che hanno il coraggio e si assumono le responsabilità di sollevare il tappeto polveroso, che rendono servizi concreti alla collettività la quale si aspetta dai professionisti dell’informazione verità sostanziali dei fatti, nell’interesse delle comunità che hanno il diritto, e il dovere, di essere informate, la Commissione europea ha deciso di prendere iniziative legislative per tutelarli da intimidazioni definite “procedimenti giudiziari abusivi”.

La proposta della Commissione, se confermata dai co-legislatori europei, consentirà ai giudici di archiviare rapidamente le cause manifestamente infondate contro giornalisti. L’esecutivo Ue mira anche a stabilire diverse garanzie procedurali e rimedi, come il risarcimento dei danni e sanzioni dissuasive per l’avvio di azioni legali abusive. Secondo la proposta presentata, spetterà a chi accusa abusivamente il giornalista sostenere tutte le spese del procedimento, comprese le parcelle degli avvocati dell’accusato, se un caso viene respinto in quanto temerario. La vittima di querela temeraria avrà anche diritto al pieno risarcimento del danno materiale e immateriale arrecato dalla causa. Per impedire ai ricorrenti di avviare procedimenti giudiziari abusivi, i tribunali potranno inoltre imporre sanzioni dissuasive a coloro che portano tali casi di fronte ai giudici.