Raddoppio ferroviario Messina-Palermo, otto deputati firmano mozione Laccoto

Otto deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana hanno sottoscritto la mozione presentata dal parlamentare regionale di Italia Viva e sindaco di Brolo Giuseppe Laccoto con cui si chiede l’impegno da parte del Governo, guidato dal presidente Nello Musumeci, di intraprendere un’azione decisa sul raddoppio ferroviario Messina-Palermo, in particolare nel tratto tra Patti e Castelbuono.

I deputati regionali che hanno firmato il documento sono Bernardette Grasso e Tommaso Calderone di Forza Italia, Antonio Catalfamo della Lega, Luigi Genovese del Gruppo Misto, Giuseppe Lupo del Pd, Elvira Amata di Fratelli d’Italia, Valentina Zafarana e Antonio De Luca del M5S. Un fronte trasversale di maggioranza e opposizione.

“Si tratta di una battaglia comune per lo sviluppo della zona tirrenica della provincia di Messina”, ha dichiarato Laccoto, aggiungendo che “ci sono fondi europei, PON, POC, POR FESR, FC, che possono essere utilizzati intanto per realizzare, con l’indispensabile coinvolgimento di RFI, il necessario progetto esecutivo per il completamento di un tratto di 80 chilometri che è rimasto a binario unico”. Laccoto insiste sottolineando l’importanza di agire “in piena sinergia con le Ferrovie, ma occorre anche la volontà politica di intervenire in un settore, quello dei trasporti, strategico per il turismo e l’intera economia. Le firme di deputati di diversa estrazione sono un chiaro segnale in questa direzione, mi auguro che il governo regionale voglia cogliere questa indicazione e instauri da subito una interlocuzione attiva ed incisiva con Roma per raggiungere l’obiettivo del completamento”.

“Non si può parlare di crescita economica e occupazionale senza fare i conti con incompiute storiche che bloccano di fatto qualunque velleità di sviluppo”, ha concluso Laccoto, “e questo vale per la rete ferroviaria, ma anche per quella viaria che presenta molte criticità: è necessario adottare un piano integrato di sviluppo che miri, anzitutto, alla modernizzazione e al completamento delle infrastrutture. L’Europa concede delle opportunità in questa direzione: davvero ci sono treni che passano da prendere al volo”.

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Redazione