Recovery Plan, sindaci dei Nebrodi aderiscono alla protesta contro scippo di fondi al Sud

Sono circa 500 gli Amministratori del Mezzogiorno sottoscrittori del Protocollo d’intesa della rete  “Recovery Sud” che si sono dati appuntamento alla manifestazione di domani, domenica 25 aprile, che si terrà in Piazza Plebiscito, a Napoli,  chiedono maggiore attenzione per il Mezzogiorno nella ripartizione delle risorse del Recovery Fund.

Anche gli Amministratori Siciliani, aderenti al CARS, intendono sostenere le iniziative promosse dagli oltre 500 Sindaci del SUD d’Italia, e, con una nota, indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, invitano il Governo Nazionale una giusta pianificazione delle risorse provenienti dall’Europa, che saranno distribuite nel Piano di Ripresa e Resilienza, avuto riguardo al sempre più ampio divario Nord-Sud in termini di PIL prodotto e  del tasso di disoccupazione in crescente aumento nelle regioni meridionali a causa in ultimo della pandemia.

“Una ripartizione dei fondi solo sulla base della popolazione residente avrebbe come risultato il trasferimento al Sud di risorse al disotto del 40%, mentre tale ripartizione non può non tener conto del tasso di disoccupazione, della minore ricchezza, del gap infrastrutturale e dei livelli di assistenza socio-sanitaria al Sud molto più bassi che al Nord. Peraltro, questi sono i criteri con cui l’Europa sta distribuendo le risorse ai Paesi che ne fanno parte, cercando di dare di più alle aree più povere e deboli. Si chiede anche che una cospicua parte delle risorse siano trasferite direttamente ai Comuni e alle amministrazioni locali che conoscono le peculiarità dei territori e sapranno indirizzare la spesa in tempi rapidi verso misure utili ed efficaci per la crescita delle Comunità. Per questa ragione sosteniamo i Sindaci e tra questi molti provenienti dalla nostra isola, che domani saranno in Piazza Plebiscito a Napoli per essere ascoltati dal Governo Nazionale e dal Parlamento che si appresta a varare il PNRR per presentarlo all’Europa entro il 30 aprile prossimo”.

 

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Redazione