L’approvazione della Manovra 2025/2027 entro la fine dell’anno rappresenta un traguardo storico per la Regione Siciliana e per il governo guidato dal presidente Renato Schifani. La portata di questo risultato è amplificata dall’ampiezza e dalla rilevanza degli interventi previsti, delineati come parte integrante del disegno di politica economica tracciato nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza regionale (Nadefr).
Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha sottolineato con orgoglio l’importanza dell’approvazione tempestiva della manovra:
«L’approvazione prima della fine dell’anno è un risultato storico per la Regione e per il governo Schifani, la cui portata viene resa ancora più significativa dall’ampiezza degli interventi previsti. Con la legge di Stabilità, superiamo un’altra pagina di precariato, variamo misure per la crescita del tessuto economico siciliano e per sostenere i consumi, prevediamo investimenti contro la crisi idrica e stanziamo importanti risorse, a vario titolo, a favore degli enti locali».
Schifani ha inoltre evidenziato la capacità del governo e del parlamento di conseguire un risultato mai visto negli ultimi vent’anni:
«Oggi governo e parlamento conseguono un obiettivo storico: dopo oltre 20 anni la manovra viene approvata entro il 31 dicembre e ancora prima di quella nazionale. Viene evitato, per il secondo anno consecutivo, il ricorso all’esercizio provvisorio, ma anche alla gestione provvisoria, che erano diventati una consuetudine. Si tratta di un risultato fortemente voluto dal mio governo che conferma la nostra volontà di rafforzare il percorso di affidabilità della Regione nei confronti dei cittadini, delle imprese e degli enti locali».
Infine, il presidente ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito a questo successo:
«Al conseguimento di questo risultato hanno lavorato tutti i deputati di maggioranza e di opposizione e, in particolare, l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino con i suoi uffici, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e il presidente della commissione Bilancio Dario Daidone. A loro va il mio personale ringraziamento».
Tra le disposizioni più significative, la manovra include misure per il rafforzamento del tessuto economico e l’attrazione di investimenti esterni:
L’assessore all’Economia Alessandro Dagnino ha sottolineato che queste misure sono coerenti con la strategia delineata dalla Nadefr, evidenziando l’attenzione al rafforzamento delle imprese e al miglioramento della qualità della vita delle famiglie siciliane.
Oltre un quarto del valore della manovra, pari a 280 milioni di euro, è destinato agli investimenti. Tra le principali voci figurano:
In ambito sanitario, il fondo cresce di 120 milioni di euro, con risorse destinate anche a incentivare i medici nelle strutture con carenze di organico.
La manovra riserva 700 milioni di euro agli enti locali, suddivisi in:
L’assessore Dagnino ha evidenziato l’importanza dei contributi al servizio pubblico svolto da Ast, definendoli come l’ultimo tassello del processo di risanamento dell’azienda regionale avviato a luglio 2024.
La manovra destina circa 60 milioni di euro per affrontare la crisi idrica, con interventi su larga scala:
Un altro tema cruciale è il superamento del precariato: i lavoratori ASU impiegati nei luoghi della cultura saranno stabilizzati, con un aumento dell’orario settimanale a 36 ore, un passo significativo verso la normalizzazione e la valorizzazione del lavoro.
Questa legge di stabilità non solo traccia un percorso di crescita economica per la Sicilia, ma segna anche un cambio di paradigma nella gestione delle risorse e della programmazione finanziaria. Per la prima volta dopo 20 anni, l’approvazione della manovra entro il 31 dicembre dimostra una rinnovata capacità gestionale, evitando l’esercizio provvisorio e rafforzando l’affidabilità della Regione nei confronti di cittadini, enti locali e imprese.
Grazie a interventi mirati in settori chiave come sanità, enti locali, crisi idrica e precariato, la manovra si configura come un documento fondamentale per costruire una Sicilia più competitiva, inclusiva e resiliente.