Il Consiglio comunale di San Cataldo è stato sciolto per infiltrazioni mafiose a conclusione dell’operazione “Pandora”, ma il sindaco e i componenti della sua giunta potranno ricandidarsi alle prossime elezioni.
La Corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso del Ministero dell’Interno contro la decisione della Corte d’appello di Caltanissetta che aveva accertato che non vi era stato alcun condizionamento sull’ex sindaco di San Cataldo, Giampiero Modaffari e sui componenti della giunta, che erano assistiti dagli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza.
Il Ministero dell’Interno aveva chiesto prima al Tribunale civile di Caltanissetta e poi alla Corte d’appello di irrogare la sanzione della incandidabilità per un turno elettorale a carico di tutti i componenti della Giunta ormai disciolta, ma la domanda era stata rigettata.
Il Ministero dell’Interno ha proposto un ricorso in Cassazione ma i supremi giudici, accogliendo le molteplici eccezioni, di rito e di merito, dei difensori degli ex amministratori, hanno dichiarato improcedibile il ricorso con sentenza pubblicata oggi. Pertanto, per effetto della pronuncia, si chiude definitivamente la complessa vicenda giudiziaria, e gli ex amministratori del Comune di San Cataldo, potranno ricandidarsi al prossimo turno elettorale.