C’è una nuova primavera, a San Salvatore di Fitalia. Ha il colore caldo dell’accoglienza e il suono nuovo della lingua ucraina di Alina, Sofia e Dominika, rispettivamente mamma e figlie del nucleo familiare monoparentale accolto nel progetto SAI-Sistema di Accoglienza e Integrazione voluto dall’Amministrazione fitalese.
A dare loro il benvenuto nella casa comunale, il sindaco, Giuseppe Pizzolante, insieme alla coordinatrice del progetto Sai, Angela Natoli e l’immancabile mediatrice linguistica, Oksana.
Accanto al sindaco e alla coordinatrice, durante la firma del patto di accoglienza, anche tre delle nove persone dell’équipe che lavorerà nel progetto: Veronica Celesti, operatrice all’integrazione, Stefania Mazzei e Tatiana Barone, operatrici all’accoglienza.
Dunque, sono già nove le persone del territorio assunte per lavorare e dedicarsi alla cura e alla gestione del progetto migratorio delle persone che saranno accolte nel Sai di San Salvatore di Fitalia, primo segno della riattivazione positiva che il Sistema Sai ha sulle comunità, in particolare quelle dei piccoli comuni (al di sotto dei 5mila abitanti) che, grazie all’apertura all’accoglienza, ritrovano possibilità di rigenerazione culturale, sociale e territoriale.
Il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e degli Enti politicamente responsabili dell’accoglienza, Ministero dell’Interno e Comuni, la volontarietà degli Enti locali nella partecipazione ai progetti di accoglienza e le sinergie avviate sul territorio con gli “enti gestori”, cioè i soggetti del terzo settore che contribuiscono in maniera essenziale alla realizzazione dei progetti, rendono il Sistema Sai di Anci-Associazione Nazionale Comuni Italiani un metodo virtuoso di gestione della migrazione in cui emerge il protagonismo attivo delle piccole comunità accoglienti.
Il finanziamento relativo al progetto vinto da San Salvatore di Fitalia è pari a trecentomila euro annui ed è destinato all’accoglienza immediata di rifugiati ucraini, ai sensi dell’art. 3 del Decreto Legge 28 febbraio 2022, n. 16, recante “Ulteriori misure urgenti per la crisi in Ucraina”. Successivamente, saranno ospitati anche rifugiati di nazionalità afghana.
«Sono estremamente soddisfatto, aspettavamo con gioia questa prima accoglienza, così come con gioia siamo qui ad aspettare le altre persone per le quali San Salvatore di Fitalia ha aperto le porte del cuore e delle proprie abitazioni date in gestione al progetto» commenta Giuseppe Pizzolante, che è anche uno dei 55 sindaci aderenti alla Rete nazionale “Piccoli Comuni del Welcome”.
Il progetto Sai di San Salvatore di Fitalia è nato in co-progettazione con un Ente del Terzo settore, il Consorzio “Sale della Terra”, una Rete nazionale che si distingue in Italia per i suoi princìpi di economia civile, di welfare di comunità che si realizza attraverso progettazioni personalizzate che puntano alla inclusione di persone fragili. È stata, comunque, un’azione progettuale che ha coinvolto anche tutti gli amministratori e i collaboratori comunali di San Salvatore di Fitalia, che hanno seguito tutta la fase progettuale insieme al loro sindaco.
Il progetto SAI è un sistema di accoglienza che riattiva soprattutto le piccole comunità, quelle a rischio estinzione per spopolamento e perdita di ricambio generazionale. C’è molta attesa, dunque, per il nuovo percorso che San Salvatore di Fitalia ha cominciato in questa primavera 2023: una rigenerazione in chiave “welcome” che coinvolgerà l’intera comunità che, con i nuovi abitanti in arrivo, rivitalizzerà anche attività commerciali di prossimità.