Partiamo dalla seduta incandescente nell’ultimo Consiglio comunale di Sant’Agata di Militello dove si è dibattuto sull’unico argomento all’ordine del giorno: “Aumento delle tariffe del servizio idrico integrato”
Un argomento spinoso che, non a caso, ha fatto registrare l’assenza di cinque consiglieri di maggioranza i quali, secondo indiscrezioni, pare non fossero d’accordo con la proposta dell’Amministrazione comunale di aumentare i costi del servizio idrico del 10% che porterebbe nelle casse del Comune circa 100 mila euro in più all’anno. Un’azione necessaria, secondo l’assessore al bilancio Domenico Barbuzza, dettata dall’ARERA, l’autorità amministrativa indipendente, che opera per promuovere la concorrenza e l’efficienza nei servizi di pubblica utilità e per tutelare gli interessi di utenti e consumatori, la quale potrebbe irrogare, al Comune di Sant’Agata, un’ipotetica sanzione di 20 mila euro. Diversamente la pensa il consigliere Giuseppe Puleo che in aula ha stigmatizzato la scelta di aumentare le tariffe del servizio idrico integrato ha affermato che “Sant’Agata è un paese che offre pochi servizi e paga le tasse più costose della provincia”
Con i 6 voti favorevoli dei restanti consiglieri di maggioranza, Indriolo, Brancatelli, Armeli, Damiano, Natale e Reitano (pur non condividendo le modalità di confronto politico adottate dall’Amministrazione comunale con riguardo alla proposta) e i 4 contrari dei consiglieri di minoranza, Puleo, Alascia, Caruso e Starvaggi, la proposta passa e così i cittadini santagatesi subiranno il peso dei rincari sul servizio idrico integrato a partire dalla prossima bolletta.
Ovviamente parliamo di quella percentuale di cittadini che regolarmente e coscienziosamente pagano il tributo e non certo dei furbetti che da anni, per il servizio idrico, e non solo, non versano un solo euro nelle casse del Comune. A questi ultimi, dell’aumento del tributo del 10%, non interessa praticamente nulla e l’aspetto vergognoso sta nel fatto che questi cittadini sono sempre di più. Ma il Comune, afferma Barbuzza, è intenzionato a fare sul serio avviando un’attività di riscossione incisiva supervisionata dagli Uffici. “Una seria azione di contrasto all’evasione – dichiara l’assessore al Bilancio – che garantirà l’equità fiscale, verrà avviata già a partire ottobre.”
Sarebbe la cosa buona e giusta poiché l’aumento dei 10 punti percentuali dei costi sull’acqua gravano solo sul bilancio di quelle famiglie di cittadini modello che con senso i responsabilità pagano le tasse senza battere ciglio. Affermato il dovere, da parte dell’Amministrazione, di perseguire l’obiettivo ultimo di garantire l’equità fiscale e recuperare risorse importanti per la comunità, occorre richiamare un secondo principio non meno importante: che le tasse siano eque.