Sant’Agata, “più ospedali meno affari” il grido unanime di chi difende il nosocomio dei Nebrodi

di Teresa Frusteri
21/07/2024

SANT’AGATA – Una raccolta firma e un sit-in, promosso dalla neocostituita “Assemblea Permanente per l’Ospedale e la Salute nei Nebrodi”  al quale hanno aderito ieri associazioni locali, sindacati e semplici cittadini per sollecitare la riapertura del reparto di cardiologia, chiuso da qualche settimana per lavori strutturali che dovrebbero concludersi a breve. Non è detto però, che l’Unità Operativa possa essere riaperta per la grave carenza di personale medico.

Numerosi gli interventi che si sono alternati nel corso della manifestazione durata tutta la mattinata. Il filo conduttore sempre lo stesso: le criticità irrisolte, che non garantiscono un’assistenza sanitaria adeguata. Gradualmente, infatti, il nosocomio santagatese, che serve un bacino di utenza di più di 80 mila abitanti, è stato progressivamente ridimensionato e, in alcuni casi, svuotato di servizi e reparti (punto nascita, ostetricia e ginecologia ed ortopedia solo per citarne alcuni) mentre altri, vedi chirurgia, anestesia o lo stesso pronto soccorso, continuano a soffrire per una costante condizione di sotto organico rispetto alla dotazione prevista. Non sono mancate critiche nei confronti dell’Asp che persegue l’obbiettivo di affidare a privati alcune specialistiche, e dei rappresentanti politici del territorio, assenti ingiustificati al sit-in.

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