Sant’Agata, Puleo: “Comune non risponde ai miei accessi agli atti”
Tre richieste di accesso ai documenti amministrativi – una fatta a gennaio le altre due ad aprile – a cui il Comune di Sant’Agata di Militello non ha mai risposto. Così il consigliere di minoranza Giuseppe Puleo ha presentato una diffida all’Ente con cui chiede con “urgenza, il rilascio degli atti e delle formulazione richiesti, essendo già ampiamente trascorso il termine previsto dalla legge e dal regolamento Comunale, entro il quale è fatto obbligo provvedere”.
Inviata la diffida anche alla Procura della Repubblica di Patti e alla Prefettura di Messina, per quanto di competenza, anche quale seguito per le precedenti comunicazioni con cui si comunicava il mancato e tardivo rilascio di atti amministrativi su richiesta del consigliere comunale.
“Il 16 gennaio – afferma Puleo – ho presentato una richiesta di accesso agli atti relativamente “Edilizia privata”, anche in vista di un importante punto da trattare in consiglio comunale, riguardante il regolamento per la cessione di cubatura. Giorno 20 aprile ho presentato una richiesta di accesso agli atti relativamente ai procedimenti amministrativi “Porto e Cimitero”, in relazione ai quali, rispettivamente, sono in corso il bando di gara su cui grava un atto di indirizzo del Sindaco e una variante che dovrebbe concretizzarsi in un affidamento diretto per 10 milioni di euro in un appalto di 27 milioni, che sta accumulando ritardi ingiustificabili ed insostenibili. E giorno 23 aprile ho presento una richiesta di accesso agli atti relativamente “Dati positivi Covid 19”, facendo presente che la superiore richiesta rivestiva carattere d’urgenza, avuto riguardo ad iniziative da intraprendere per il controllo della Pandemia e la tutela dei cittadini, che, ad oggi risulta ancora più urgente, in considerazione di due morti per Covid nell’ultima settimana.
A tutt’oggi non sono stati evasi gli atti richiesti in violazione del vigente regolamento Comunale, (i termini per il rilascio di copia della documentazione sono fissate in cinque giorni lavorativi), sono state solo formalmente riscontrate le richieste, con note interlocutorie, volte a declinare responsabilità per il mancato rilascio, che di fatto, hanno eluso la normativa ed impedito l’esercizio del mio mandato di consigliere comunale”.