Sant’Agata, viene meno il patto di maggioranza: crisi politica al Comune
“È venuto meno il patto di maggioranza”. Sono le parole del consigliere Antonio Vitale il quale afferma di essersi sentito tradito dagli stessi colleghi appartenenti al gruppo politico Sant’Agata Futura che ha sostenuto il sindaco Bruno Mancuso nella scorsa campagna elettorale. La dichiarazione di crisi politica è arrivata nella seduta del Consiglio comunale dello scorso venerdì e ruota attorno ai punti all’ordine del giorno relativi a due debiti fuori bilancio.
“Mi sono sentito tradito, avevamo concordato che i debiti fuori bilancio, relativamente al contenzioso con la Gilma, venissero rinviati, invece i consiglieri di maggioranza hanno disatteso gli impegni precedentemente assunti in un incontro informale, rimanendo in aula”. Ha affermato Antonio Vitale. Il Gruppo di maggioranza che ha votato a favore, dal canto suo, attesta che in merito ai debiti fuori bilanci di cui si era discusso, era stata presa la decisione di rinviare l’argomento all’ultimo punto della seduta, della medesima assemblea, per consentire al responsabile dell’area tecnica, Calogero Silla, di presenziare in aula al fine di dare tutte le delucidazioni del caso e chiarire ogni perplessità sugli aspetti tecnici. Aspetti tecnici ampiamente relazionati nella proposta di delibera in questione.
Anche riguardo alla modifica di regolamento su aree pubbliche, dove erano stati previsti due nuovi chioschi, approvata con sei voti favorevoli da parte del gruppo di maggioranza, dalle informazioni in nostro possesso pare che Vitale abbia avuto qualche perplessità, ma quest’altra questione il consigliere con noi non ha parlato, né tantomeno ha fatto menzione in aula consiliare. L’opposizione non vota i debiti fuori bilancio e abbandona l’aula asserendo che ci fosse un’incompletezza negli atti presentati. Relativamente alla modifica del regolamento sulle aree pubbliche, invece, la minoranza vota contro, contestando la realizzazione dei due nuovi chioschi che verrebbero costruiti tralasciando l’approvazione del PUDM, (Piani di utilizzo del Demanio Marittimo)
Vitale, dunque, afferma di non condividere più le scelte dell’Amministrazione e dei colleghi appartenenti al gruppo di maggioranza. Se a lui dovessero unirsi Alberto Ferraù, Daniela Pilato e Ivanboris Sberna, gli altri tre consiglieri tormentati dal fantasma di Antonio Scurria, la maggioranza consiliare potrebbe presto diventare minoranza. Chi doveva dire al buon Mancuso che a distanza di poco più di un anno dalla sua rielezione doveva trovarsi in quest’inferno!? Certo che se avesse immaginato come sarebbero andate le cose, sicuramente, ci avrebbe pensato due volte prima di accettare la proposta di candidarsi.