In Italia ogni anno decine di migliaia di persone, colpite da arresto cardiaco, muoiono solo perché non si riesce ad intervenire tempestivamente. Intervento tempestivo che sarebbe facilitato dalla defibrillazione elettrica che, se eseguita entro pochissimi minuti, può salvare molte vite. La fibrillazione ventricolare è causa rilevante di decessi sull’intero territorio nazionale e la defibrillazione precoce rappresenta il sistema più efficace per garantire le maggiori percentuali di sopravvivenza, per cui è opportuno diffondere in modo capillare l’uso dei defibrillatori semiautomatici esterni sul territorio nazionale anche a personale non sanitario, opportunamente formato, nella convinzione che l’utilizzo di tale apparecchiatura possa prevenire o quanto meno ridurre il numero di morti per arresto cardiocircolatorio.
Motivo questo, che ha indotto il Comune di Santo Stefano di Camastra ad acquistare due defibrillatori da posizionare in alcuni punti nevralgici del comune stefanese maggiormente frequentati, avendo riguardo di una collocazione omogenea e funzionale. Il defibrillatore semiautomatico è un dispositivo medico che può essere utilizzato sia in strutture sanitarie sia in qualunque altro tipo di strutture, fisse o mobili, stabili o temporanee. Una accurata e corretta formazione, ha l’obiettivo di permettere il funzionamento, in tutta sicurezza, del defibrillatore semiautomatico, per assicurare l’intervento sulle persone vittime di un arresto cardiocircolatorio.
L’operatore che somministra lo shock elettrico con il defibrillatore semiautomatico è responsabile, non della corretta indicazione di somministrazione dello shock che è determinato dall’apparecchio, ma della esecuzione di questa manovra in condizioni di sicurezza per lo stesso e per tutte le persone presenti intorno al paziente. Riguardo ai criteri e modalità per la diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni, si ricorda che la diffusione graduale ma capillare dei defibrillatori semiautomatici esterni deve avvenire mediante una distribuzione strategica in modo tale da costituire una rete di defibrillatori in grado di favorire la defibrillazione entro quattro/cinque minuti dall’arresto cardiaco, se necessario prima dell’intervento dei mezzi di soccorso sanitari. Dunque la collocazione ottimale dei defibrillatori deve essere determinata in modo che gli stessi siano equidistanti da un punto di vista temporale rispetto ai luoghi di potenziale utilizzo. In particolare, sono da collocare in luoghi di aggregazione cittadina e di grande frequentazione o ad alto afflusso turistico, e, in genere, ove sia più attesa l’incidenza di arresti cardiaci, tenendo conto comunque della distanza dalle sedi del sistema di emergenza.