Pesanti condanne, in primo grado, sono state disposte nei confronti di tre giovani residenti a Santo Stefano di Camastra, accusati in concorso di violenza sessuale aggravata ai danni di una ragazzina 17enne, all’epoca dei fatti.
Il collegio del Tribunale di Patti – Presidente Ugo Scavuzzo, a latere Eleonora Vona e Giovanna Ceccon – ha condannato a 7 anni e sei mesi di reclusione due dei tre imputati e 6 anni di reclusione per il terzo imputato. I tre rispondevano per fatti accaduti nel Dicembre 2018 nella Citta delle Ceramiche.
Secondo l’imputazione la ragazzina, originaria della Romania, dopo essere stata indotta ad assumere sostanze alcoliche e stupefacenti e dunque in condizioni di inferiorità psichica e fisica, sarebbe stata costretta a subire atti sessuali consistenti in palpeggiamenti ripetuti delle parti intime, finché la stessa non cadde addormentata proprio per gli effetti dell’assunzione di alcool e droga. Tutti e tre gli imputati sono stati dichiarati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, oltreché’ legalmente per la durata della pena, da qualunque incarico in scuole o altre strutture pubbliche e private frequentate da minori.
Per i legali della difesa, gli avvocati Alvaro Riolo e Lucio Di Salvo, il processo si sarebbe dovuto concludere con l’assoluzione dei loro assistiti, sia perché c’erano solo le dichiarazioni della ragazza riguardanti il palpeggiamento, oggetto del capo di imputazione e che poi ha determinato di fatto la condanna dei tre imputati. Gli stessi legali hanno prodotto i messaggi della ragazza, prima e dopo i fatti formalizzati dall’accusa e messo in risalto come la ragazza si sia spesso contraddetta.
La vittima costituita parte civile è stata difesa dall’avvocato Benedetto Ricciardi che ha chiesto l’affermazione della penale responsabilità di tutti gli imputati. Il Tribunale ha condannato altresì tutti gli imputati al risarcimento dei danni ed a corrispondere le spese processuali.