Beni per quattrocentomila euro sono stati sequestrati dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Messina a un imprenditore originario di Barcellona Pozzo di Gotto, B.I. di 57 anni, che opera nella grande distribuzione alimentare.
Alla base del provvedimento un presunto “meccanismo di depauperamento societario” scoperto dalle fiamme gialle, che avrebbe portato al fallimento di una importante società con sede nella città del Longano. L’imprenditore è indagato per bancarotta fraudolenta patrimoniale, omesso versamento di Iva e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
L’indagine, denominata ‘Credit Away’, ha visto impegnati gli specialisti del Nucleo di polizia economico-finanziaria in analisi contabili, bancarie e finanziarie, su delega della procura di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata da Emanuele Crescenti. La societa’ finita sotto ai riflettori, nonostante un florido volume d’affari, e’ andata in difficolta’ finanziaria “con evidenti riflessi -spiegano dal Comando provinciale della guardia di finanza – sulle somme dovute ai creditori e all’Erario”.
La società, infatti, ha registrato una perdita di esercizio per oltre 40 milioni di euro e sarebbe stata “lasciata morire” cedendo il posto a una new company riconducibile, tuttavia, allo stesso gruppo imprenditoriale e operante nello stesso settore economico. Scandagliando i bilanci presentati a partire dal 2014, gli inquirenti hanno scoperto “una serie di incongruenze, falsità e rapporti di collegamento tra societa’ nonche’ valori artefatti al fine di dissimulare uno stato di crisi e di insolvenza”, realizzate attraverso “una singolare svalutazione dei crediti intercompany per oltre 30 milioni di euro”.