Siccità, i Sindaci del Distretto D 29 chiedono il passaggio in “zona rossa”

Una richiesta per disporre le procedure idonee a classificare i territori dei comuni di Mistretta, Castel di Lucio, Motta d’Affermo, Pettineo, Reitano, Santo Stefano di Camastra e Tusa in “zona Rossa” .

E’ quella arrivata sul tavolo del Dirigente Generale Commissario Delegato emergenza idrica in agricoltura e zootecnica, Dario Cartabellotta e del Dirigente Generale – Dipartimento della protezione civile, Salvo Cocina, a firma dei sindaci dei Comuni del Distretto Sanitario D29, i quali chiedono il passaggio dalla zona Gialla (in cui si trovano mappati i 7 Comuni) alla zona Rossa ed il conseguente ricalcolo della quantità di foraggio assegnata, oltre al procedendo alla relativa distribuzione

La Sicilia è l’unica regione d’Italia, e tra le poche d’Europa, in zona rossa per carenza di risorse idriche. Stessa situazione si ritrova in Marocco ed Algeria. Una condizione che sta danneggiando agricoltori e allevatori, già gravati dalle conseguenze dei fenomeni atmosferici anomali che hanno colpito l’Isola per tutto il 2023. L’allevamento degli animali è il settore più colpito per l’assenza di foraggio verde e la mancanza di scorte di fieno danneggiate dalle anomale precipitazioni del maggio dell’anno scorso. Il territorio isolano, “internamente” è stato ridefinito e mappato secondo i risultati di un costante monitoraggio secondo il quale è stato classificato il territorio in tre zone: rosse, arancioni e gialle. La mappa con i diversi scenari di severità idrica è ad appannaggio dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che classifica sulla base delle risultanze trasmesse dagli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici che effettuano un monitoraggio costante distretti idrografici in cui è ripartito il territorio siciliano.

I criteri con i quali è stato suddiviso in tre classi di danno il territorio isolano non convince del tutto, e per tutto, i Sindaci del Distretto D 29 i quali nutrono dubbi sulla bontà della delimitazione, che dovrebbe corrispondere all’intensità di pioggia caduta sulle relative aree, che appare – a loro dire – più corrispondere prevalentemente ai soli confini dei territori delle province a cui corrispondono relative classi di ristori da assegnare alle aziende in base al carico UBA posseduto.

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  • E una vera vergogna stare senza acqua in una terra come la nostra dovrebbero vergognarsi di lavorare nel caltaqua e sicilia acque la ditta spagnola dovrebbe chiedere ai chiarimenti sono un ragazzo lavoro fuori dalla Sicilia caltanissetta forse da questa città di merda me ne sto andando perché non c è più lavoro per nessuno inzattutto me ne sto andando da questa città perché è diventato non una città ma un paese di grande merda lavoro fuori da questa città perché diventando un paese ho deciso che vado via da questa città perché non esiste più caltanissetta e diventata un vero proprio paese non una città dove c'erano negozi bar ora non c è più nessuno me ne sto andando proprio per questo motivo da questa città lavoro fuori da questa città caltanissetta dalla Sicilia ciao

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Pubblicato da
Giuseppe Salerno