Slow Food, bocciata la Condotta Nebrodi: l’assordante silenzio dei sindaci e del Parco

Magda Culotta, sindaco di Pollina e deputato del Pd, ha fatto un comunicato (che pubblichiamo in questo sito) con cui loda la costituzione della condotta Slow Food Basse Madonie. Il sindaco di Pollina dimostra di avere grande sensibilità per lo sviluppo locale e per l’interesse del territorio che rappresenta. Stessa cosa non si può certo dire dei sindaci dei Nebrodi che continuano a tacere indifferenti di fronte alla bocciatura da parte del comitato regionale di Slow Food della Condotta Nebrodi che pure ha raccolto autorevoli adesioni ed è stata anche sostenuta da rappresentanti regionali di Slow Food. Intanto, di fronte al via libera della Condotta Basse Madonie, ci si chiede: perché lì sì e sui Nebrodi no? Quali interessi vi sono in gioco? Domande cui sarebbe giusto che un’associazione autorevole e importante come Slow Food desse risposte chiare, nette e inequivoche. Ma occorre sottolineare anche qui un fatto che risulta davvero incredibile: il presidente regionale di Slow Food Rosario Gugliotta, che si è battuto e si batte affinché non nasca una nuova condotta sui Nebrodi, continua a mantenere la carica di direttore dell’associazione Strade dei sapori promossa dal Parco dei Nebrodi. E’ giusto chiedersi a questo punto da che parte sta il presidente del Parco Giuseppe Antoci: dalla parte dei cittadini e dei produttori del territorio del Parco che si battono per dare riconopscibilità e giousto valore a un territorio oppure dalla parte di chi si batte affinché l’area dei nebrodi continui a rimanere un feudo. Sembrano questioni irrilevanti ma non lo sono perché la vera ricchezza è il territorio e dopo anni di silenzio imprenditori, cittadini, operatori, studenti hanno preso coscienza delle grandi potenzialità e vogliono essere protagonisti attivi e non subalterni dello sviluppo. Questa è politica allo stato puro perché tocca l’interesse collettivo, il bene di tutti, la crescita di un territorio che lotta contro lo spopolamento e la povertà. Non è la politica di parte, dell’interesse dei pochi a discapito del bene di tutti, non c’è un partito politico dietro. Ecco perché il silenzio dei sindaci dei Nebrodi sorprende e sconcerta e dimostra,s emmai ce ne fosse bisogno, una certa inadeguatezza della classe dirigente locale che non è capace di cogliere il bisogno di cambiamento, l’alto valore dell’associazionismo, le potenzialità commerciali di tanti prodotti cui tante persone oneste dedicano tempo e passione. Serve un segnale in questi tempi difficili da parte di quei cittadini che hanno scelto di fare gli amministratori, caricandosi la responsabilità di rappresentare le comunità.

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Pubblicato da
Salvo Lapietra