Troina, assessore Romano: “Potenziare il poliambulatorio”

Decisa presa di posizione dell’amministrazione comunale contro la soppressione di diversi servizi specialistici ed il conseguente depotenziamento del poliambulatorio di Troina. Con una missiva inviata congiuntamente al direttore generale dell’Asp di Enna Francesco Iudica ed all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, il sindaco Fabio Venezia e l’assessora alle politiche sociali Silvana Romano, esprimono grande preoccupazione e disappunto per l’ormai costante carenza dei servizi sanitari ed assistenziali.     

“Non abbiamo utilizzato toni polemici e non intendiamo creare nessun clima di scontro – spiega l’assessora Romano – , perché c’è solo la volontà di risolvere la problematica. Vivendo quotidianamente la realtà del nostro Comune, fotografiamo una situazione reale di pesante depotenziamento del locale poliambulatorio, che incide drasticamente sul diritto alla salute della nostra comunità”.

Nel corso degli ultimi anni, sono infatti stati eliminati diversi servizi, quali quello di oculistica e di pneumologia, mentre quelli attualmente erogati, come quello di cardiologia, non sono sufficienti a soddisfare in maniera puntuale le grandi richieste che arrivano da parte dei cittadini. È stato inoltre del tutto chiuso il consultorio familiare, con gli annessi servizi di ginecologia ed ostetricia, privando le donne del diritto allo screening di prevenzione, assistenza e cura, così come l’ambulatorio di psichiatria, importante riferimento per numerosi giovani, meno giovani e famiglie.     

L’amministrazione comunale chiede anche l’attivazione dei servizi specialistici di ortopedia e di endocrinologia, accompagnato dall’esplicito riferimento al fatto che, spesso, molti cittadini non sono nelle condizioni fisiche ed economiche per recarsi fuori dal territorio comunale per poter accedere ai servizi sanitari.

“Purtroppo – conclude l’assessora Romano – c’è una scorretta erogazione dei servizi sanitari, probabilmente non organizzati sulle reali esigenze del territorio. Ci auguriamo che la nostra richiesta sia accolta il prima possibile, ma è certo che, in caso di silenzio da parte degli organi di competenza, non intendiamo fermarci e lasciare che la nostra comunità venga privata, sempre più, di quel diritto imprescindibile che è quello alla salute”.

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Redazione