Troina, musica danza che diventano percorsi riabilitativi all’IRCCS Oasi
Al via il progetto “Emozioni in danza” per migliorare il benessere fisico ed emotivo degli ospiti dell’IRCCS Oasi. Un progetto che mette al centro dell’attività la musica e la danza che diventano strumenti importanti e complementari ai tradizionali percorsi terapeutici e riabilitativi adottati dall’Istituto, finalizzati all’incremento delle abilità cognitive e adattive e al miglioramento della qualità di vita. Un’esperienza avviata agli inizi del 2020, ma interrotta a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
L’iniziativa aveva già fatto riscontrare dei benefici fisici e psicologici nei ragazzi ospiti della struttura. Ora che la pandemia sembra rientrata, l’Istituto, sempre con le dovute e necessarie precauzioni, ha voluto nuovamente intraprendere questo percorso per rafforzare nei ragazzi alcune competenze specifiche che vanno dall’area cognitiva a quella emotiva, da quella socio-relazionale all’area psicomotoria.
“Questo percorso – spiega il Direttore dell’UOC di Psicologia per il Ritardo Mentale/Disabilità Intellettiva dell’Istituto, prof. Serafino Buono – attraverso il linguaggio universale della musica abbinato alla danza, tende a sviluppare e migliorare lo schema corporeo, l’apprendimento di concetti, la memoria, le funzioni esecutive, la capacità di manifestare le proprie emozioni e le relazioni interpersonali, favorendo un approccio più positivo alle attività di gruppo, senza dimenticare i benefici che si generano a livello motorio”.
Il progetto, al momento, è rivolto solo ad alcune ragazze ospiti di due reparti della struttura. All’incirca 20 quelle coinvolte, suddivise in due gruppi da dieci e impegnate in un incontro settimanale di due ore ciascuno. Il percorso, avviato da qualche settimana, avrà una durata di dodici mesi. I partecipanti al progetto, in occasione di particolari eventi durante l’anno, si esibiscono nel teatro della struttura alla presenza degli operatori dell’IRCCS.
I partecipanti al progetto “Emozioni in danza” sono stati affidati alla pluriennale esperienza e competenza dell’istruttore di ballo professionista Salvatore Calaciura, che sarà affiancato da diversi operatori sanitari e dalle psicologhe dei reparti interessati all’iniziativa, le dott.sse Paola Occhipinti ed Enrica Pettinato. Le due psicologhe hanno contribuito alla progettazione dell’iniziativa e, in atto, supervisionano le attività monitorando i benefici sul piano socio-emotivo, in linea con gli altri interventi terapeutici finalizzati alla consapevolezza emotiva e corporea, che vengono svolti da qualche anno.
Inoltre, proprio per rafforzare l’importanza di questo progetto e anche al fine di valorizzare e aggiornare gli operatori sul ruolo che il teatro e la danza hanno nel processo abilitativo e riabilitativo, l’Istituto ha organizzato per mercoledì 29 marzo, uno specifico laboratorio con la partecipazione del ballerino Paolo Nicolosi, più volte protagonista in diverse programmi nazionali, e la sua insegnante e coreografa Rosalia Dodaro. La presenza del ballerino e della sua insostituibile docente sono una testimonianza significativa a pochi giorni tra l’altro dalla celebrazione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down e sull’importanza di come il binomio musica e danza possano svolgere ed esercitare positive ricadute, sotto vari aspetti, nelle persone con disabilità.