Troina, Venezia: “Cittadini hanno dimostrato grande senso civico”

di Davide Di Giorgi
10/05/2020

Uno dei focolai di Covid 19 più grandi della Sicilia. L’IRCSS Oasi di Troina, l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per il ritardo mentale e l’involuzione cerebrale senile, con 175 positivi al coronavirus, ha vissuto per oltre un mese l’incubo del virus. Cinque i decessi avvenuti nella struttura. Dal 29 marzo il Comune di Troina è stato dichiarato “zona rossa”. Perfino il sindaco, Fabio Venezia, è stato contagiato. Dopo oltre un mese un paese dei Nebrodi sta cercando di tornare alla normalità. Abbiamo intervistato in esclusiva il primo cittadino che ci racconta come i troniesi hanno affrontato l’emergenza.

Sindaco, è stato per 32 giorni malato di Covid19. Oggi come sta?

“Adesso sto meglio, anche se mi sento ancora un po’ affaticato e non ho ripreso pienamente le forze. E’ stata una esperienza difficile non sono sotto il profilo della sofferenza fisica ma anche dal punto di vista psicologico”.

Come ha debellato il virus?

“Appena ho avuto i primi sintomi non ho aspettato di fare il tampone, il cui esito è poi arrivato dieci giorni dopo, ma ho iniziato subito la cura che mi hanno prescritto i medici. Questa circostanza mi ha permesso di aggredire il virus sul nascere e di evitare il ricovero in ospedale”.

Per via dell’epidemia che ha colpito l’Oasi Maria Santissima la città di Troina è stata dichiarata “zona rossa” per oltre un mese”. Come l’hanno i vissuta i troinesi questa “zona rossa”?

“E’ stata una decisione difficile ma necessarie a bloccare l’espandersi del focolaio e tutelare non solo la popolazione ma anche i paesi circostanti. Le ulteriori restrizioni hanno creato non pochi disagi ai cittadini che però hanno reagito con grande senso civico e responsabilità rispettando scrupolosamente le regole”.

Tutte le istituzioni si sono mobilitate per Troina, anche i cittadini con le numerose donazioni. Sono stati tanti i gesti di solidarietà?

“C’è stata una grande attenzione da parte delle istituzioni, a partire dal Governo regionale con il Presidente Musumeci e l’Assessore Razza. Anche il Governo nazionale ha fatto la sua parte con il Ministro della Difesa Guerini che ha inviato nel momento più difficile il personale sanitario dell’esercito. Anche la Protezione civile, sia nazionale che regionale, è stata di grande supporto. Non sono mancati nemmeno i gesti di generosità da parte dei cittadini e di tante persone da ogni parte dell’Italia e dall’estero che ci hanno dato una mano donando dispositivi di protezione e quanto necessario per affrontare l’emergenza”.

Troina e la “fase 2”, da dove ripartire?

“Ci sono settori dell’economia locale molto colpiti che necessitano di un immediato sostegno da parte dello Stato. Anche l’Amministrazione comunale pur con le poche risorse a disposizione cercherà di fare la propria parte con iniziative di sostegno sul fronte tributario e non solo. Abbiamo lavorato molto in questi anni sul fronte della programmazione, abbiamo molti progetti su cui puntare per rilanciare l’economia, a partire dalle numerose opere pubbliche in cantiere e alla valorizzazione dei nostri boschi e del nostro centro storico”.

I dati dei contagi nell’Oasi sono confortanti ma c’è un’indagine della Procura di Enna in corso. Cosa ne pensa a riguardo?

“Penso che sia giusto che la magistratura faccia il proprio lavoro, alla luce anche degli episodi accaduti in molte strutture della Lombardia e non solo. Questo è un virus che colpisce alla spalle e che ha creato non pochi problemi al sistema sanitario pubblico, ma sono certo che l’Oasi dimostrerà che sono state attuate tutte le misure necessarie per tentare di prevenire il contagio e contenere la diffusione del virus. D’altre parte, il grande lavoro del personale sanitario dell’Oasi è stato determinante per salvare vite umane e per uscire l’istituto dalla fase acuta dell’emergenza”.

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