Ri-trovare Halaesa non è solo il titolo del convegno tenutosi ieri pomeriggio a Tusa, nell’oratorio SS. Sacramento, ma anche l’obbiettivo di riportare alla luce il Teatro dell’antica città siculo – greca, sorta per volere del tiranno di Erbita Arconide, che concesse ai siculi quel lembo di terra a pochi chilometri dalla costa tirrenica, dove oggi sorge l’odierna cittadina di Tusa.
Quella città, che di lì a poco (nel 241 a.C.) scelse di sottomettersi ai romani e divenne quindi una delle cinque città siciliane non soggette alle tasse dei romani “civitas libera ac immunis”, sorgeva su una collina a fianco del fiume Tusa, in una posizione strategica rispetto al mare, ma soprattutto rispetto alla zona occidentale, fino a quel momento soggetta ai cartaginesi.
Per svelare i suoi tesori archeologici di un antico teatro, scoperto nel 2018, e restituire l’importanza di una cittadina siculo-greca, che fu tra i centri più importanti dell’isola nel periodo greco – punico- romano, la Regione ha pensato bene di finanziare gli scavi. E proprio a conclusione del convegno organizzato dal Comune di Tusa, in collaborazione con la Regione Siciliana Assessorato BB.CC.AA e la Soprintendenza Beni Culturali di Messina, nell’ambito della Settimana della Cultura dal titolo “Ri-trovare Halaesa”, il dirigente generale del Dipartimento dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana, Mario La Rocca, ha apposto la propria firma sul decreto con il quale viene assegnata la somma di 1milione e 500mila euro per finanziare nuovi scavi per riportare alla luce l’antico Teatro di Halaesa.
Un momento di grande emozione per l’intera comunità Halesina che vede dare inizio ad un sogno: svelare altri tesori nascosti di quello che è uno dei siti archeologici più importanti in Sicilia. La zona archeologica di Tusa aveva svelato gran parte dei suoi tesori già sessant’anni fa, quando era stata scoperta l’agorà ed un’area sacra con i templi. Halaesa Arconidea ne aveva tre. Il modello Tusa fatto dalla sinergia tra Comune, Università,Parco Archeologico e Soprintendenza, come confermato dal Direttore generale, Mario La Rocca, è un modello da esportare in tutta la Sicilia.
Al convegno erano presenti i professori Michela Costanzi, Direttrice della Missione Archeologica dell’UPJV – Università di Amiens e Lorenzo Campagna, Professore ordinario dell’Università di Messina e il Dott. Francesco Modica, ricerca Università di Palermo che hanno annunciato la scoperta di nuovi ritrovamenti (palazzo termale) che confermano che Halaesa è una città inesplorata.
Grande soddisfazione hanno espresso sia l’ex sindaco di Tusa, Luigi Miceli che l’On. Pino Galluzzo i quali, ognuno per la propria parte, hanno dato un fondamentale contributo per l’ottenimento del risultato. Galluzzo, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza della tutela e valorizzazione dei reperti archeologici e del sito archeologico di Tusa che rappresenta un’eccellenza per l’intera Regione siciliana. “Il finanziamento dello scavo del teatro – afferma il deputato regionale di Fratelli d’Italia – sarà un volano per l’intero comprensorio”.
Molto emozionato anche il sindaco Angelo Tudisca, il primo a credere e definire le convenzioni con le Università francesi ed, in particolare, con quella di Amiens, che hanno permesso di scoprire i resti dell’antico teatro: “Oggi scriviamo un’altra pagina di storia del Comune di Tusa. Sin da quando ero piccolo sento parlare del Teatro di Halaesa. Io, insieme a tutta la mia coalizione ed, in particolare con Luigi Miceli, abbiamo lavorato per anni fino a raggiungere questo obiettivo. Tanto si è fatto, ma tanto ancora bisognerà fare. Ringrazio il Presidente della Regione, l’assessore Scarpinato e, soprattutto, l’On. Galluzzo per l’impegno profuso. Tusa è ambiente, turismo, enogastronomia ma, soprattutto, archeologia”.
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Non posso che esultare a questa notizia ! Nata a Tusa, proprio in via Alesina, poi emigrata in tenerissima età, ho sempre sentito in famiglia raccontare di una mitica città di Alesa rimasta nella memoria e negli affetti più antichi.