E’ di origine dolosa l’incendio sviluppatosi intorno alla 14:00 di oggi nei pressi di Milianni, frazione del Comune di Tusa, le cui fiamme, alimentate dal vento di scirocco, hanno presto avvolto il bosco Tardara, considerato il polmone verde dei Nebrodi occidentali. Un patrimonio boschivo inestimabile di 200 ettari, per lo più costituito da alberi di sughero e piante sparse di leccio, di proprietà del Comune di Tusa, in atto gestito dall’Azienda Forestale, che costituisce un sito di interesse comunitario della rete Natura 2000, ricco di interesse storico e archeologico oltre che naturalistico.
Un’azione scellerata che sta distruggendo territorio e ambiente, perpetrata contro la comunità, ma ancor più contro l’umanità, messa in atto da piromani che hanno utilizzato come innesco un tronco cavo nel quale hanno inserito della brace ed in prossimità delle foglie secche. Proprio su questo ritrovamento, nel punto in cui è partito l’incendio, indagano i Carabinieri del Comando Compagnia di Mistretta, agli ordini del capitano Silvio Imperato.
Sul posto diverse squadre antincendio, gli agenti del Distaccamento Forestale di Tusa, i Vigili del Fuoco del distaccamento di Mistretta e tre squadre di protezione civile: Tusa, Pollina e Mistretta, che da terra hanno cercato di contrastare l’avanzata delle fiamme e difeso alcune abitazioni di campagna. Impegnati, fino al tramonto, un elicottero e un canadair. Il bosco del piccolo comune del messinese, al confine col palermitano, continua a bruciare. Presenti ancora numerosi focolai sulle vette più elevate che confinano con il vicino comune di San Mauro Castelverde.