E’ stato aggredito e dilaniato da un maiale selvatico, scagliatoglisi addosso mentre si accingeva ad entrare nell’area recintata a protezione del proprio orto. E’ successo ieri mattina intorno alle 9 a Tusa, dove un 73enne del luogo, in contrada Margio, ha rischiato seriamente il peggio se a distrarre il verro furente non ci fosse stato un vicino di campagna che ha iniziato ad urlare e a tirare pietre ad indirizzo dell’animale il quale, dopo qualche istante, tormentato dal soccorritore occasionale, se la da a gambe lasciando per terra il 73enne sofferente in una pozza di sangue.
L’uomo è stato prontamente soccorso e trasportato all’ospedale di Sant’Agata di Militello dove i sanitari hanno riscontrato una frattura al gomito sinistro, causata dal morso del suido e delle ferite ai tessuti sottocutanei del torace e del piede per i quali è stata richiesta una consulenza in chirurgia plastica e toracica all’ospedale Civico di Palermo
Quello accaduto a Tusa è solo l’ultimo degli episodi che questa volta poteva finire in tragedia, dopo gli incidenti stradali e i danni alle colture per decine di migliaia di euro che si sono registrati negli ultimi anni. Benché il Governo sull’emergenza cinghiali sia prontamente intervenuto, con strumenti ad hoc, dal canto suo la Regione Siciliana ha messo in campo azioni di contrasto finora poco efficaci. Gli allevatori, gli agricoltori, gli automobilisti, soprattutto perché più esposti, non possono mettere quotidianamente a rischio la propria la vita, rimanere feriti o di veder, nel ‘migliore dei casi’, distrutto il proprio lavoro. Tutelare la vita e il lavoro deve essere per le Istituzioni una la priorità. Sempre.