Ucria, duplice omicidio di Ferragosto: ridotta di 10 anni la pena a Russo

di Teresa Frusteri
11/10/2024

La Corte di Cassazione ha ridotto la pena detentiva nei confronti di Salvatore Russo a 20 anni. Il 33enne  macellaio di Paternò era stato condannato dalla Corte d’assise di Messina a 30 anni di reclusione per il duplice omicidio avvenuto la sera di Ferragosto del 2019 a Ucria, quando furono uccisi Antonino “Nuccio” Contiguglia, 62 anni e il nipote Fabrizio Contiguglia, 27 anni.  La sentenza della Cassazione riconosce lo sconto di pena previsto dal rito abbreviato scelto dall’imputato per la tragica vicenda di Ucria che adesso, in virtù dei 5 anni già scontati, dovrà rimanere in carcere altri 15 anni

La Suprema Corte, in pratica, ha tecnicamente annullato, senza rinvio, la sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Messina il 5 luglio 2023 e si è poi pronunciata “limitatamente al trattamento sanzionatorio per mancata applicazione della riduzione per il rito abbreviato”. Da qui la rideterminazione della pena, con la riduzione di 10 anni e il rigetto del resto del ricorso presentato dalla difesa dell’imputato sempre ristretto in carcere.

Il 5 luglio dello scorso anno la Corte d’Assise d’Appello di Messina aveva confermato la condanna a 30 anni di reclusione rinsaldando anche le assoluzioni decise, sempre in primo grado, con la formula “perché il fatto non sussiste”, per gli altri imputati, i parenti delle vittime, ovvero Vittorio Contiguglia, Santino Contiguglia e il figlio Salvatore, che rispondevano tutti e tre di violenza privata in concorso. Con la conferma integrale delle statuizioni di primo grado furono implicitamente confermati anche i risvolti per i risarcimenti decisi il 6 aprile 2022 dalla Corte d’Assise di Messina nella sentenza di primo grado, tutti a carico di Russo: quello in sede civile da definirsi in un futuro processo nella apposita sede, e poi la provvisionale, cioè un risarcimento immediato, di 40.000 euro ciascuno “…a favore di Ricciardi Benedetta e Contiguglia Vittorio”. Inoltre Salvatore Russo fu condannato anche in appello al risarcimento dei danni sofferti dalle costituite parti civili: Franca Palmeri; Davide, Luca, Maurizio, Concetta Marcello e Santino Giovanni Contiguglia; Benedetta Ricciardi; Vittorio e Salvatore Contiguglia da liquidarsi in separata sede. I legali delle parti civili costituite sono stati gli avvocati Alessandro Pruiti Ciarello e Luigi Gangemi mentre gli avvocati Enrico Trantino (l’attuale sindaco di Catania n.d.r.), Salvatore Liotta e Giuseppe Bonavita sono stati impegnati per la difesa.

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