I maggiori portali di comparazione prezzi hanno presentato i risultati di un’interessante indagine condotta su più di 110.000 domande di prestito personale presentate fra il 1° gennaio del 2017 e 31 marzo 2018. La lettura dei dati rivela che alcune abitudini finanziarie degli italiani stanno cambiando, grazie a quello che sembra essere un miglioramento delle condizioni economiche dei cittadini. Ben 98 milioni di Euro, infatti, sono stati chiesti per fare un viaggio o per pagarsi le vacanze estive.
Prima di scendere nel dettaglio dei numeri, ci teniamo a sottolineare perché questo dato viene considerato particolarmente importante dagli esperti del settore. Fino a non molto tempo fa gli italiani ricorrevano alle richieste di finanziamento spinti da altre necessità; ad esempio era molto più alta la percentuale di chi ricorreva al consolidamento debiti per poter riorganizzare un’esposizione con le banche e con le finanziarie eccessiva, al di sopra delle possibilità economiche effettive dell’intestatario, così come era più facile che un cittadino si impegnasse nella restituzione di un prestito richiesto per poter ristrutturare una casa o per potersi pagare le sedute odontoiatriche, necessità considerate più essenziali. Che si ricorra alle numerose possibilità che il mercato del credito propone per potersi regalare un bene così “effimero” come le vacanze, è un indice di salute finanziaria degli italiani, quantomeno rispetto a quel passato così recente e così buio.
Se poi si aggiunge che l’età media dei richiedenti è diminuita di due anni e mezzo, passando dai 40 anni e 1 mese della precedente rilevazione ai 37 anni e 6 mesi di quella odierna, grazie al raddoppio delle richieste presentate dagli under 30, passate dal 15,4% al 32,8%, si conferma quanto affermato nel paragrafo precedente. Sappiamo tutti, infatti, quanto non sia così facile avere accesso a un prestito personale senza incorrere in intoppi e problemi, in quanto gli istituti di credito richiedono garanzie ben precise; se sulla totalità delle domande di finanziamento un terzo di queste è stato presentato da richiedenti che hanno meno di trent’anni, significa che mediamente i più giovani possono vantare una condizione lavorativa abbastanza stabile che consente loro di essere considerati affidabili secondo le rigide, a volte troppo, valutazioni e verifiche che vengono condotte da banche e finanziarie prima di concedere il denaro richiesto.
Andando avanti nella lettura dei dati presentati, emerge che la cifra media richiesta è stata di 4.140 Euro, cifra che nel primo trimestre del 2018 è salita a 4.787 Euro, da restituire in 39 rate, per una rata mensile di circa 115 €, importo sostenibile evidentemente anche dei più giovani. Per quanto riguarda invece, le fasce di età dei richiedenti, al secondo posto troviamo coloro che hanno un’età compresa fra i 30 e 39 anni, che segnano il 28,6% del totale, seguiti a ruota da chi ha, invece, tra i 40 ai 49 anni (22,7%). Infine, interessante anche scoprire che solo 1 richiesta su 4 è stata fatta da una donna e che ben il 77% ha un lavoro a tempo indeterminato, dato, quest’ultimo, che conferma ancora quanto i nostri giovani stiano cominciando a uscire dalla profonda crisi che ha investito il settore del lavoro.