Il vescovo della diocesi di Patti monsignor Guglielmo Giombanco, ha visitato, nella mattinata di oggi, l’ospedale SS Salvatore di Mistretta.
Accolto dal direttore del presidio ospedaliero, Mario Portera, con un gruppo di medici e affiancato dall’arciprete della città amastratina mons Michele Giordano, da padre Giuseppe Capizzi e da padre Enzo Smriglio, della Parrocchia Cattedrale San Bartolomeo Patti, l’alto prelato ha visitato la Fondazione Maugeri, ubicata all’interno del Presidio Ospedaliero “SS. Salvatore”, della Città di Mistretta che, oramai da anni, si occupa della cura e la riabilitazione dei pazienti affetti da malattie neurodegenerative come distrofie muscolari e, appunto, la sclerosi laterale amiotrofica, il pronto soccorso ed i reparti di medicina e chirurgia, confortando ogni singolo ricoverato, scambiando con ciascuno una parola, pregando e benedicendo loro. Successivamente nella sala convegni del SS Salvatore monsignor Guglielmo Giombanco ha incontrato buona parte dei dipendenti ospedalieri ai quali ha rivolto una profonda riflessione sull’opera di medici e personale che si dedicano alla cura degli ammalati.
Il vescovo ha avuto parole di elogio per la professionalità del personale nel dare conforto e riguadagnare la salute nel segno dell’amore e dell’altruismo. Ha ringraziato i presenti e senza giri di parole ha dichiarato che non è l’ospedale di Mistretta che va male, ma è tutto il sistema sanitario da rivedere e da rifondare, poiché, ha avuto modo di affermare, la cosa più importante è il diritto alla salute di ogni singolo cittadino spesso calpestato dalle istituzioni. “L’ospedale SS Salvatore deve crescere -continua l’alto prelato. Deve crescere assicurando quell’umanità che già riesce a dare ai suoi pazienti e quei servizi che spettano a tutti gli utenti”.
A conclusione del suo intervento il vescovo ha fatto sentire ancora di più la sua vicinanza alla causa del presidio ospedaliero amastratino affermando che sarà a fianco della popolazione per qualsiasi battaglia in difesa del diritto alla salute, in difesa del diritto di avere un’istituzione importante come un ospedale anche in questo territorio. Emozionato il direttore del nosocomio amastratino, Mario Portera, ringrazia il vescovo che ha voluto far dono, con la sua presenza, di una concreta azione, corpo a corpo, nei confronti dell’essere umano che soffre.