Violenza sessuale su una paziente, arrestato cardiologo di Giarre

di Carla Lopes
26/05/2021

Arresti domiciliari per un medico 59enne di Giarre, in provincia di Catania, accusato di violenza sessuale nei confronti di una paziente. L’inchiesta della Procura etnea ipotizza anche un’aggravante per l’uomo, presentatosi come un cardiologo, che avrebbe “approfittato” del rapporto medico-paziente. La misura cautelare è stata eseguita dai carabinieri della Compagnia di Acireale.

La vicenda risale al 16 febbraio, e sarebbe avvenuta all’interno dello studio medico al quale il marito della vittima si era rivolto per una visita specialistica con la moglie, che a sua volta aveva intenzione di sottoporsi a un normale controllo. Il marito della vittima, dopo essere stato visitato, aveva chiesto al medico di assistere al controllo della moglie ma quest’ultimo, inaspettatamente, gli aveva consigliato di attendere in sala d’aspetto. A quel punto il medico avrebbe chiesto alla donna di spogliarsi e avrebbe iniziato a palpeggiarla durante le operazioni per l’applicazione di alcuni elettrodi. Un comportamento interrotto da un lamento di dolore della vittima mentre il marito, nel frattempo, era rientrato nello studio.


A svelare quanto accaduto è stata la donna, nel percorso di ritorno in auto: la vittima, imbarazzata, ha raccontato al marito l’accaduto. A confermare “la condotta impropria” è stato il medico di famiglia, a cui la coppia si è rivolta, e così marito e moglie si sono recati dai carabinieri di Acireale per sporgere denuncia. Il medico, inoltre, ha contattato il marito della donna dopo qualche giorno ma quest’ultimo lo ha informato dell’impossibilità di sottoporsi a una nuova visita per via di uno stato febbrile.

In un successivo incontro, avvenuto il 13 aprile, la vittima ha registrato la conversazione con il camice bianco che “ha candidamente ammesso il suo operato atipico – spiegano dalla Procura – aggiungendo anche di essere un medico generico e di essersi anzi prodigato per approfondire le indagini diagnostiche sui suoi eventuali problemi di salute”.

La richiesta di un nuovo incontro da parte del medico e quindi il rischio di una reiterazione del reato hanno convinto la Procura a chiedere l’arresto poi concesso dal gip.

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