Zes e Zls, da Intesa Sanpaolo 5 miliardi per l’economia marittima
08/11/2022
NAPOLI (ITALPRESS) – Un plafond di 5 miliardi di euro dedicato agli insediamenti produttivi e alle opere di adeguamento infrastrutturale, un roadshow internazionale per attrarre capitali dall’estero e un programma di attività di reshoring. Sono le iniziative annunciate da Intesa Sanpaolo, che ha presentato a Napoli il nuovo piano di valorizzazione delle Zone Economiche Speciali (ZES) istituite nel Mezzogiorno e delle Zone Logistiche Semplificate (ZLS) in fase di realizzazione nel Centro Nord.
Inoltre, per le imprese che investiranno all’interno di ZES e ZLS è prevista una linea di finanziamento ad hoc che riconosce un’agevolazione sul tasso d’interesse.
Queste aree sono potenzialmente strategiche per la crescita dell’economia marittima e hanno l’obiettivo di creare una sinergia tra il sistema logistico-portuale e l’industria manifatturiera per favorire, attraverso incentivi fiscali e amministrativi, nuovi investimenti. Le misure messe in campo dal Gruppo sono state illustrate nella sede napoletana delle Gallerie d’Italia nel corso di un convegno in cui, oltre a rappresentanti istituzionali e player globali del settore marittimo, è intervenuto anche Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo.
Dopo l’apertura dei lavori di Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo, il contributo di Massimo Deandreis, Direttore Generale di Srm, ha evidenziato il ruolo cruciale dei porti all’interno del sistema produttivo.
Nella prima tavola rotonda sono state approfondite le peculiarità delle ZES e delle ZLS grazie agli interventi di Fulvio Lino Di Blasio, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale (Venezia e Chioggia), Angela Scianatico, Project Manager ZES Ionica Interregionale Puglia-Basilicata, e Giuseppe Romano, Commissario Straordinario ZES Campania e Calabria.
Mentre Anna Roscio, Responsabile Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo, ha spiegato nel dettaglio le iniziative della Banca dedicate allo sviluppo delle Free Zone.
Un secondo momento di confronto tra Riccardo Dutto, Head of Infrastructure & Real Estate Partners di Intesa Sanpaolo, Vito Grassi, Vice Presidente di Confindustria, Umberto Masucci, Presidente International Propeller Clubs, e Mario Mattioli, Presidente Confitarma, ha fatto emergere la necessità di dialogo tra il mondo delle imprese e quello della finanza per sostenere la crescita dell’economia marittima.
La Banca partecipa attivamente alla promozione delle ZES meridionali dal 2017: dopo aver predisposto un primo plafond di 1,5 miliardi di euro, a cui oggi si aggiungono altri 5 miliardi, sono state organizzate specifiche missioni all’estero, come quelle di Pechino e Dubai, per coinvolgere investitori internazionali. E’ stato anche creato un desk specializzato per gli imprenditori che offre supporto ottimizzando i business plan presentati. Inoltre, Intesa Sanpaolo ha siglato accordi di collaborazione con le Autorità di Sistema Portuale (Puglia, Trieste e Venezia) e con i Commissari Straordinari delle ZES (Campania, Sicilia, Abruzzo).
“Il ruolo che Intesa Sanpaolo sta svolgendo, a proposito delle Zone Economiche Speciali e delle Zone Logistiche Semplificate, è quello di motore dello sviluppo economico, un ruolo che svolgiamo rispetto a tutte le attività nelle quali si esplicano il saper fare e la capacità innovativa delle imprese italiane – spiega Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo -. Siamo particolarmente orgogliosi di essere l’unico gruppo bancario ad aver creato un centro di studi specificamente dedicato all’economia del mare, e del Mezzogiorno in particolare. SRM è diventato il punto di riferimento per queste analisi, che collocano l’Italia, e segnatamente il Mezzogiorno, al centro della riorganizzazione internazionale della logistica. Il Mediterraneo rappresenta l’1% dei mari della terra, ma vi transitano il 20% del traffico marittimo mondiale e il 27% dei servizi di linea container. E’ una situazione in evoluzione, in sintonia con l’evoluzione della globalizzazione, tesa a mitigare i rischi messi in evidenza dalla crisi pandemica e dalle irregolarità lungo le catene di fornitura, non soltanto dovute alla pandemia. Nell’ambito di una globalizzazione in evoluzione, ma non in declino, tendono a consolidarsi sistemi regionali ampi, e tra questi il Mediterraneo è già particolarmente sviluppato, e con spiccate prospettive di ulteriore crescita”.
“Alla sponda settentrionale, composta da economie tecnologicamente avanzate e sofisticate, si contrappone una sponda meridionale caratterizzata da una forte crescita demografica ed economica – aggiunge Gros-Pietro -. Alle spalle della costa mediterranea, l’intera Africa, che oggi conta circa 1,4 miliardi di abitanti, mostra il più alto tasso di crescita demografica al mondo, e si stima che nel 2050 conterà 2,5 miliardi di persone. Europa e Africa hanno molte complementarietà, e condividono le capacità per la soluzione dei rispettivi problemi. Il traffico marittimo sarà il supporto della loro collaborazione e gli armatori italiani, dominatori non soltanto dello Short Shipping, hanno già adesso un ruolo da protagonisti. Intesa Sanpaolo è in questa occasione presente in forze a Napoli, con le sue persone più qualificate, per discutere di orizzonti, progetti, programmi”.
Secondo un’analisi di Srm – Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo, nelle Free Zone si registra una crescita dell’export fino al 4% e un aumento del traffico di container capace di raggiungere l’8,4%.
Il PNRR punta sulle ZES assegnando 630 milioni di euro a progetti logistico-portuali e di connessione ferroviaria per consolidare i collegamenti tra i porti e le aree produttive, con l’obiettivo di assicurare un adeguato sviluppo dei collegamenti con la rete nazionale dei trasporti e in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T). La ZES Campania è l’area che ha ricevuto il maggior numero di fondi con 136 milioni di euro.
A queste risorse si aggiungono ulteriori 3,4 miliardi di euro che il Piano riserva a interventi sui porti del Mezzogiorno. Ad oggi ci sono 8 ZES nel Sud Italia e 7 ZLS nel Centro Nord in fase di evoluzione.
In questo scenario un ulteriore elemento strategico è rappresentato dal Mediterraneo, un mare che intercetta il 20% del traffico marittimo globale e gestisce il 27% delle rotte commerciali di container. Questa area continuerà a crescere nel periodo 2021-2026 e diventerà la seconda nel mondo (dopo la Cina) a registrare i maggiori tassi di incremento del traffico portuale: 3,7% il Mediterraneo Orientale; 2,9% il Mediterraneo Occidentale.
La congiuntura internazionale sta inoltre accelerando il processo di “regionalizzazione della globalizzazione” nel Mediterraneo, determinando un aumento dei traffici marittimi circoscritto in specifiche zone con rotte di breve-medio raggio. Questa dinamica rappresenta un’importante opportunità per l’Italia che in questa area è leader per movimentazione in Short Sea Shipping con 244 milioni di tonnellate gestite e una quota di mercato del 38%. Le ZES e le ZLS possono favorire questa transizione e rappresentare
uno strumento innovativo per creare ulteriore valore aggiunto.
Inoltre, per le imprese che investiranno all’interno di ZES e ZLS è prevista una linea di finanziamento ad hoc che riconosce un’agevolazione sul tasso d’interesse.
Queste aree sono potenzialmente strategiche per la crescita dell’economia marittima e hanno l’obiettivo di creare una sinergia tra il sistema logistico-portuale e l’industria manifatturiera per favorire, attraverso incentivi fiscali e amministrativi, nuovi investimenti. Le misure messe in campo dal Gruppo sono state illustrate nella sede napoletana delle Gallerie d’Italia nel corso di un convegno in cui, oltre a rappresentanti istituzionali e player globali del settore marittimo, è intervenuto anche Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo.
Dopo l’apertura dei lavori di Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo, il contributo di Massimo Deandreis, Direttore Generale di Srm, ha evidenziato il ruolo cruciale dei porti all’interno del sistema produttivo.
Nella prima tavola rotonda sono state approfondite le peculiarità delle ZES e delle ZLS grazie agli interventi di Fulvio Lino Di Blasio, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale (Venezia e Chioggia), Angela Scianatico, Project Manager ZES Ionica Interregionale Puglia-Basilicata, e Giuseppe Romano, Commissario Straordinario ZES Campania e Calabria.
Mentre Anna Roscio, Responsabile Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo, ha spiegato nel dettaglio le iniziative della Banca dedicate allo sviluppo delle Free Zone.
Un secondo momento di confronto tra Riccardo Dutto, Head of Infrastructure & Real Estate Partners di Intesa Sanpaolo, Vito Grassi, Vice Presidente di Confindustria, Umberto Masucci, Presidente International Propeller Clubs, e Mario Mattioli, Presidente Confitarma, ha fatto emergere la necessità di dialogo tra il mondo delle imprese e quello della finanza per sostenere la crescita dell’economia marittima.
La Banca partecipa attivamente alla promozione delle ZES meridionali dal 2017: dopo aver predisposto un primo plafond di 1,5 miliardi di euro, a cui oggi si aggiungono altri 5 miliardi, sono state organizzate specifiche missioni all’estero, come quelle di Pechino e Dubai, per coinvolgere investitori internazionali. E’ stato anche creato un desk specializzato per gli imprenditori che offre supporto ottimizzando i business plan presentati. Inoltre, Intesa Sanpaolo ha siglato accordi di collaborazione con le Autorità di Sistema Portuale (Puglia, Trieste e Venezia) e con i Commissari Straordinari delle ZES (Campania, Sicilia, Abruzzo).
“Il ruolo che Intesa Sanpaolo sta svolgendo, a proposito delle Zone Economiche Speciali e delle Zone Logistiche Semplificate, è quello di motore dello sviluppo economico, un ruolo che svolgiamo rispetto a tutte le attività nelle quali si esplicano il saper fare e la capacità innovativa delle imprese italiane – spiega Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo -. Siamo particolarmente orgogliosi di essere l’unico gruppo bancario ad aver creato un centro di studi specificamente dedicato all’economia del mare, e del Mezzogiorno in particolare. SRM è diventato il punto di riferimento per queste analisi, che collocano l’Italia, e segnatamente il Mezzogiorno, al centro della riorganizzazione internazionale della logistica. Il Mediterraneo rappresenta l’1% dei mari della terra, ma vi transitano il 20% del traffico marittimo mondiale e il 27% dei servizi di linea container. E’ una situazione in evoluzione, in sintonia con l’evoluzione della globalizzazione, tesa a mitigare i rischi messi in evidenza dalla crisi pandemica e dalle irregolarità lungo le catene di fornitura, non soltanto dovute alla pandemia. Nell’ambito di una globalizzazione in evoluzione, ma non in declino, tendono a consolidarsi sistemi regionali ampi, e tra questi il Mediterraneo è già particolarmente sviluppato, e con spiccate prospettive di ulteriore crescita”.
“Alla sponda settentrionale, composta da economie tecnologicamente avanzate e sofisticate, si contrappone una sponda meridionale caratterizzata da una forte crescita demografica ed economica – aggiunge Gros-Pietro -. Alle spalle della costa mediterranea, l’intera Africa, che oggi conta circa 1,4 miliardi di abitanti, mostra il più alto tasso di crescita demografica al mondo, e si stima che nel 2050 conterà 2,5 miliardi di persone. Europa e Africa hanno molte complementarietà, e condividono le capacità per la soluzione dei rispettivi problemi. Il traffico marittimo sarà il supporto della loro collaborazione e gli armatori italiani, dominatori non soltanto dello Short Shipping, hanno già adesso un ruolo da protagonisti. Intesa Sanpaolo è in questa occasione presente in forze a Napoli, con le sue persone più qualificate, per discutere di orizzonti, progetti, programmi”.
Secondo un’analisi di Srm – Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo, nelle Free Zone si registra una crescita dell’export fino al 4% e un aumento del traffico di container capace di raggiungere l’8,4%.
Il PNRR punta sulle ZES assegnando 630 milioni di euro a progetti logistico-portuali e di connessione ferroviaria per consolidare i collegamenti tra i porti e le aree produttive, con l’obiettivo di assicurare un adeguato sviluppo dei collegamenti con la rete nazionale dei trasporti e in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T). La ZES Campania è l’area che ha ricevuto il maggior numero di fondi con 136 milioni di euro.
A queste risorse si aggiungono ulteriori 3,4 miliardi di euro che il Piano riserva a interventi sui porti del Mezzogiorno. Ad oggi ci sono 8 ZES nel Sud Italia e 7 ZLS nel Centro Nord in fase di evoluzione.
In questo scenario un ulteriore elemento strategico è rappresentato dal Mediterraneo, un mare che intercetta il 20% del traffico marittimo globale e gestisce il 27% delle rotte commerciali di container. Questa area continuerà a crescere nel periodo 2021-2026 e diventerà la seconda nel mondo (dopo la Cina) a registrare i maggiori tassi di incremento del traffico portuale: 3,7% il Mediterraneo Orientale; 2,9% il Mediterraneo Occidentale.
La congiuntura internazionale sta inoltre accelerando il processo di “regionalizzazione della globalizzazione” nel Mediterraneo, determinando un aumento dei traffici marittimi circoscritto in specifiche zone con rotte di breve-medio raggio. Questa dinamica rappresenta un’importante opportunità per l’Italia che in questa area è leader per movimentazione in Short Sea Shipping con 244 milioni di tonnellate gestite e una quota di mercato del 38%. Le ZES e le ZLS possono favorire questa transizione e rappresentare
uno strumento innovativo per creare ulteriore valore aggiunto.
– foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –
(ITALPRESS).