Zone Franche Montane, dai Nebrodi appello a Musumeci

di Davide Di Giorgi
09/07/2022

I sindaci e gli amministratori locali dei Nebrodi lanciano appello al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci nell’ultima occasione di questa legislatura che si presenterà in occasione dell’imminente assestamento di bilancio, che dovrebbe essere discusso dall’ARS entro luglio, per la definizione dell’iter parlamentare per le Zone Franche Montane di Sicilia.

Per la deputata regionale di Forza Italia all’Ars e sindaca di Capri Leone, Bernardette Grasso: “ho sempre sostenuto l’importanza delle Zone franche montane. Per tale motivo non posso che condividere la battaglia portata avanti da diversi Amministratori locali per chiedere al Governo regionale la copertura finanziaria da inserire nell’assestamento di bilancio e salvaguardare le terre alte della Sicilia. Sin da subito infatti mi impegno a sostenere in Commissione bilancio all’Ars e poi in Aula, la modifica dell’art. 6 della legge voto approvata dal Parlamento. Una modifica sostanziale, che di fatto garantirebbe alle Zone franche montane di beneficiare ogni anno di risorse non più statali bensì regionali, in linea con quanto affermato da una sentenza della Corte di giustizia europea. Occorre che parte delle risorse per l’insularità siano destinate a tali Zone, che non sono una zavorra. Sono porzioni di territorio dall’enorme potenziale, che soffrono della loro condizione periferica, con fenomeni di spopolamento che rischiano di compromettere l’esistenza di quei piccoli borghi siciliani ricchi di fascino, storia e risorse naturali. È compito della politica proteggerle, ma soprattutto sostenere le imprese e cittadini al proprio interno, che quotidianamente resistono nonostante le evidenti difficoltà”.

Anche il sindaco di Galati Mamertino, Vincenzo Amadore, che rappresenta nel Comitato regionale i Comuni delle Terre alte di Messina, insieme al sindaco di Roccafiorita, Concetto Orlando e ai colleghi Valentina Costantino (San Teodoro), Giuseppe Nobile (Castel di Lucio), e Katia Ceraldi (Cesarò), afferma: “Non siamo nati in montagna per sbaglio e vogliamo viverci. Questa è una battaglia di civiltà per una nuova vita dei Borghi Montani e per un aiuto concreto allo sviluppo dell’imprenditorialità e al ripopolamento degli stessi, grazie ai numerosi benefici fiscali previsti sulle principali imposte (Irpef, Iva, Imu), nonché la decontribuzione per le nuove assunzioni. Una battaglia che non ha colore politico ma che rappresenta una speranza per l’ economia delle aree di montagna dell’ isola. Ci auguriamo che questa nostra richiesta venga accolta. Ciò consentirebbe alle imprese operanti nelle nostre comunità di guardare al futuro con fiducia e continuare a lavorare ed investire in questa bellissima terra.

L’appello del Comitato regionale delle Zone Franche Montane

“La Giunta regionale destini 20 milioni di euro, dei 100 destinati alla Sicilia per compensare gli svantaggi strutturali derivanti dalla condizione di insularità. Queste risorse sono state inserite di fatto nella Legge di stabilità dello Stato per finanziare la fase di start up della Legge e le Terre alte di Sicilia vivono lo svantaggio della doppia insularità. Non ci sono impedimenti, fino ad oggi è mancata la volontà politica e continuare a tergiversare risulta essere incomprensibile” – hanno dichiarato Vincenzo Lapunzina, presidente dell’associazione zone franche montane Sicilia e Filippo Ricciardi, sindaco di Limina, che insieme a Lapunzina coordinerà le iniziative promosse dal Comitato regionale per l’istituzione delle ZFM in Sicilia.

“Al presidente Musumeci e alla Giunta di Governo abbiamo ribadito che c’è una soluzione per uscire dal cul de sac in cui qualcuno ha voluto portare la questione. Tuttavia, rimaniamo fiduciosi che in occasione dell’assestamento di bilancio il Governo regionale farà proprie le nostre legittime richieste. Ogni altra scelta risulterebbe incomprensibile e contraria agli interessi di tutti i siciliani” – concludono Lapunzina e Ricciardi.

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